Continuano le indagini per trovare chi sia stato a portare Alessandro, il giovane 13enne di Gragnano, in provincia di Napoli, a suicidarsi. Emergono nuovi dettagli.
Dopo il sequestro di tutti i cellulari, a parlare sono stati due giovani indagati che, dal canto loro, si professano innocenti.
Una storia che sembra non avere fine, quella del giovane Alessandro suicidatosi a Gragnano. Il ragazzino, di soli 13 anni, era vittima di bullismo, ma non lo aveva mai confidato a nessuno. Per questo motivo, non era più riuscito a tenersi nulla dentro e, sopraffatto dalla paura e dalle colpe che non aveva, ha preferito farla finita.
All’inizio era sembrata una caduta accidentale dalla finestra di casa, ma così non era. Dietro si nascondeva molto di più, qualcosa di grave. Alessandro non ha retto più e ha deciso di porre fine, in modo tragico, alla sua vita.
Le indagini sono partite immediatamente ed hanno portato, come abbiamo detto, a scoprire che non si trattava di “tragica fatalità”, ma di veri e propri atti persecutori a discapito del giovanissimo 13enne. Alessandro era vittima di bullismo e di minacce, come è emerso dalle chat ritrovate sui cellulari, non solo della vittima, ma anche di 6 ragazzi, tutti indagati per omicidio.
Fra questi vi sono tre fratelli (due maggiorenni e una minorenne) che hanno deciso di rompere il silenzio e raccontare la loro versione dei fatti. Tramite il loro avvocato, i fratelli hanno fatto sapere di essere innocenti rispetto a tuta questa vicenda, dopo il sequestro anche dei loro cellulari da parte delle Forze dell’ordine che stanno indagando.
L’avvocato dei tre indagati ha fatto anche sapere che è stata attuata, dai Carabinieri, una perquisizione anche in casa loro, con esito negativo. I ragazzi, spiega l’avvocato, hanno accolto anche con sollievo la notizia che i loro dispositivi elettronici verranno analizzati, poiché questo, sempre come spiegato dall’avvocato, porterà a capire che loro sono completamente innocenti rispetto alla vicenda.
I tre continuano a dichiararsi estranei ai fatti e sono in attesa dei risultati delle indagini anche sui loro cellulari. Nonostante tutto, le indagini non si sono mai fermate, come mai sarà palato il dolore della famiglia e di tutti i veri amici di Alessandro che non si danno pace di questa assurda, quanto tragica morte che poteva essere evitata.
Sono trascorse, ormai, due settimane da quel tragico 1 settembre, quando Alessandro è precipitato dalla finestra di casa sua. Si attendono, ora, novità in più sulle indagini.
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