Gran Bretagna, Sunak ieri ha lanciato accuse pesanti alla Cina e Pechino non ha tardato a replicare. Il duro botta e risposta tra Londra e Pechino fa emergere divergenze già note tra le due nazioni che però stanno via via diventando sempre più contrastanti.
Il primo ministro britannico ha tenuto un discorso programmatico in merito alla politica estera e le affermazioni che ha fatto nei confronti della Cina hanno sollevato la risposta del governo di Pechino che ha trovato il discorso di Sunak ostile e fuori luogo. I rapporti tra il governo britannico e quello cinese sono cambiati profondamente nel corso dell’ultimo decennio.
I rapporti tra Gran Bretagna e Cina sono si via via deteriorati irrimediabilmente negli ultimi anni. Le relazioni tra le due potenze nel passato sono state segnate dalle famose guerre dell’oppio dove il governo cinese era in contrasto con le nazioni occidentali ma in contrasto soprattutto, per l’appunto, il Regno Unito.
La guerra tra Occidente e Cina si è conclusa con la sconfitta di quest’ultima che aveva già preso Hong Kong nel 1841 che era passato sotto il dominio della Gran Bretagna. Dopo la conclusione dei conflitti si è instaurato un clima di reciproca diffidenza e Londra e Pechino hanno cominciato ad accusarsi a vicenda anche sul lato socio culturale.
La Gran Bretagna pensava che la Cina non avesse un’identità definita e trovava che il popolo cinese avesse una mentalità retrograda alimentata dal governo che manteneva una chiusura rispetto agli Stati occidentali.
Pechino aveva le stesse impressioni riguardo agli inglesi dato che sosteneva che il popolo britannico fosse tornato da incivili e retrogradi orientati soltanto al guadagno e senza integrità morale.
La questione Hong Kong ha giocato un ruolo fondamentale nelle relazioni tra i due stati dato che è stata l’unica zona asiatica che ha avuto, già all’epoca, un’influenza occidentale che ne ha condizionato il modo di vivere, pensare e anche l’approccio al lato economico e produttivo.
Nel 1997 Hong Kong è tornato alla Cina dopo che la Gran Bretagna lo ha ceduto, a patto che si riunisse sotto la sovranità territoriale di Pechino ma mantenendo la propria organizzazione e la cultura sviluppata negli anni sotto il governo britannico.
Piano piano nel corso degli anni i rapporti economici tra Pechino e Londra si sono intensificati fino a quelle che nel 2015 venne definita la Golden Era. Nel governo britannico del premier Camerun le relazioni, con il governo, sono diventate strette e si sono intensificate ancora di più dopo la visita di Xi Jinping nel Regno Unito.
Ma piano piano la posizione britannica nei confronti dell’espansione cinese è cambiata e questo anche per la modalità nella quale il governo ha gestito le questioni riguardanti i diritti umani. Le posizioni poi negli ultimi anni sono diventate divergenti e ostili fino alle ultime dichiarazioni fatte dalla Gran Bretagna che hanno indicato la Cina come una potenza due va osservata sia a livello economico ed espansivo ma anche militarmente.
Il primo ministro britannico ha fatto affermazioni pesanti riguardo l’approccio britannico verso la politica estera. Il premier ha tenuto il suo discorso durante il summit che si è svolto nel palazzo storico di Londra Guidhall. Ciò che è emerso è un cambio di rotta repentino che ha messo in evidenza la preoccupazione di Londra in merito alla politica e all’espansione della Cina.
Sunak ha affermato: “I nostri avversari e i nostri concorrenti (Russia e Cina) hanno una strategia di lungo termine. Di fronte a queste sfide, un approccio a breve termine non basta. Questo significa essere più forti per difendere i nostri valori”.
La Gran Bretagna ha anche ribadito la necessità di rivedere i rapporti internazionali anche in base al cambiamento degli assetti derivato dalle dinamiche geopolitiche, ridefinite anche dagli eventi emersi dal conflitto in Ucraina. Sunak ha definito anche la potenza orientale come la “più grande minaccia alla sicurezza“.
La Cina non ha tardato a replicare alle affermazioni del premier britannico e ha risposto altrettanto duramente. Il governo cinese ha risposto che le osservazioni britanniche: “sono piene di pregiudizi ideologici e calunniano in modo maligno le politiche della Cina”. Le autorità cinesi hanno definito l’approccio di Sunak pieno di pregiudizio e ha specificato che si tratta di una “sfida ai nostri valori”.
La potenza Orientale ha anche sottolineato che le posizioni in merito a Hong Kong e allo Xinjiang: “sono affari interni della Cina e la Gran Bretagna non ha alcuna qualifica o diritto per fare commenti irresponsabili“.
Uno scontro che rischia la compromissione totale dei rapporti già tesi tra i due Stati che ora sembrano già ad un punto di non ritorno nonostante durante il G20 di Bali il Regno Unito si sia detto pronto a collaborare per rendere i rapporti meno tesi e più proficui.
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