Il primo ministro del Regno Unito, Rishi Sunak, sarebbe indagato in merito a un possibile conflitto d’interesse. Si tratterebbe di una vicenda legata a una struttura per bambini con progetti legislativi del governo inglese che vedrebbe coinvolta la moglie Akshata Murty, ricchissima ereditiera e donna d’affari indiana. Per ora, tuttavia, non si tratterebbe di un ipotesi di reato, ma di un’indagine voluta da un organismo parlamentare indipendente.
Nuove “grane” per il premier britannico Rishi Sunak, dallo scorso 25 ottobre Primo Ministro del Regno Unito. Il leader del Partito conservatore inglese sarebbe ora indagato per un possibile conflitto di interessi. Motivo del contendere, un centro d’assistenza per bambini con progetti legislativi governativi che avrebbe vista coinvolta a livello d’affari la moglie del politico, Akshata Murty. Sunak non avrebbe comunicato o dichiarato questo particolare.
Rishi Sunak: il Primo Ministro inglese indagato per conflitto d’interessi. C’entra la moglie Akshata
È notizia di poco fa come il premier inglese Rishi Sunak sia indagato per un presunto conflitto d’interessi. Si tratta, tuttavia, per il momento non di un’ipotesi di reato, in quanto si tratta di un’iniziativa di un organismo indipendente del Parlamento inglese, volta a valutare eventuali violazioni degli standard da mantenere dai membri del governo eletti.
A scatenare l’investigazione, un centro di assistenza per bambini nel quale avrebbe avuto interessi d’affari la ricchissima consorte del PM, Akshata Murty, con la quale è sposato dal 2009, e che all’epoca non avrebbe comunicato.
Il premier britannico, in carica dal 25 ottobre scorso dopo la rinuncia catastrofica di Liz Truss, ha sempre rimandato al mittente tali accuse, sostenendo di non aver mai fatto false dichiarazioni o aver omesso particolari, ma i laburisti all’opposizione hanno voluto andare fino in fondo e portare la questione davanti all’ente. Oggi, la comunicazione da parte dell’organismo di aver aperto una verifica ufficiale in merito.
Un portavoce del Commissioner for Standards ha dichiarato che “Si tratterà di stabilire se la dichiarazione sugli interessi personali e familiari presentata a suo tempo da Rishi Sunak sia stata aperta e franca”.
Chi è il Primo Ministro inglese: le origini Punjab e la carriera sfolgorante alla Goldman Sachs
Rishi Sunak può essere considerato una sorta di “Golden Boy” del Partito Conservatore inglese, primo premier del Regno Unito ad essere non solo di origine asiatica, ma anche di religione induista. Inoltre, è anche uno dei primi ministri più ricchi, con un patrimonio personale di circa 900 milioni di sterline.
Nato nel 1980 a Southampton da genitori indù emigrati in Gran Bretagna negli anni Sessanta, ha sempre mostrato grande interesse per lo studio, diplomandosi al prestigioso Winchester College e laureandosi quindi in filosofia ed economia a Oxford, nel 2001, conseguendo poi un master in Business Administration a Stanford, negli USA, grazie a una borsa di studio.
È proprio all’università americana che incontra e si innamora di Akshata, ricchissima ereditiera figlia del magnate indiano N.R. Narayana, fondatore di Infosys. I due si sposano nel 2009, e hanno due figli, poi, Sunak decide di candidarsi come deputato, riuscendo a venire eletto nelle file dei conservatori.
Questo non prima di aver lavorato per la Goldman Sachs, quindi diventare partner di The Children’s Investment Fund Management e infine direttore della società del suocero Catamaran Ventures. Questo gli permette di diventare Cancelliere dello Scacchiere a partire dal 2020, il corrispettivo inglese del nostro Ministro per le Finanze, durante il governo Johnson, di cui tutti dicono sia un fedelissimo.
Nei due anni della pandemia da Covid-19, per tirare fuori la Gran Bretagna dall’inflazione e la crisi economica, non esita a far suo il moto di Mario Draghi, “Whatever it takes”, arrivando a toccare quasi 400 miliardi di spesa per aiuti a cittadini e imprese e innalzando non poco i punti di debito pubblico.
Ora la sua prossima sfida è vincere le elezioni del 2024, anche se i sondaggi danno proprio Boris Johnson con più probabilità di farcela, soprattutto nella parte nord del Paese. Non resta che vedere se il suo approccio multiculturale e proprio il suo essere considerato “privilegiato”, a causa della sua grande ricchezza, alla fine gli mettano i bastoni tra le ruote.