La Gran Bretagna, così come molti paesi europei, sta cercando di evitare che si arrivi a un secondo lockdown generale. Dopo aver isolato solo alcune zone a rischio e aver creato tre livelli di allerta, ora annuncia che chiunque arriverà dall’Italia, cittadini britannici e non, dovrà essere sottoposto a due settimane di quarantena obbligatoria.
A darne notizia è il The Guardian, che segnala che l’Italia è stata eliminata dai cosiddetti “corridoi” di viaggio, nonostante lo scambio di passeggeri tra i due paesi sia massiccio. Infatti, non sono solo gli italiani ad andare in UK per motivi di lavoro o studio, ma sono altrettanti i britannici che scelgono l’Italia come meta turistica (nel 2019 ben 5 milioni secondo l’Office for National Statistics), ora sconsigliata.
In questa misura, varata dal ministro dei Trasporti, Grant Shapps, sono inclusi anche San Marino e Città del Vaticano, e sarà in vigore dalle 4 di domenica 18 ottobre.
La situazione italiana preoccupa la Gran Bretagna
La decisione è stata presa dopo che oggi l’Italia ha registrato un nuovo record di contagi. Nonostante l’introduzione del nuovo dpcm, la situazione nel nostro Paese non accenna a migliorare: nelle ultime 24 ore sono stati registrati altri 8.804 nuovi casi e 83 decessi. L’Italia è attualmente il secondo paese europeo per decessi da Covid, più di 36 mila.
Per entrare nel nostro paese, a oggi, è necessario presentare un test negativo effettuato entro le 72 ore precedenti al viaggio. Chissà che nelle prossime ore, sulla scia di quanto accade in UK, non vengano prese misure più restrittive per gli arrivi anche in Italia.
Dal dipartimento dei trasporti della Gran Bretagna fanno sapere: “La protezione della salute pubblica rimane la nostra massima priorità poiché lavoriamo duramente per consentire un ritorno sostenibile e responsabile ai viaggi internazionali. Le decisioni sui corridoi di viaggio internazionali vengono prese utilizzando una serie di fattori, tenendo sotto costante controllo i dati di tutti i paesi e di tutti i territori“.
La posizione dell’Unione Europea
Mentre la Germania mette in atto nuove restrizioni e in Francia scatta il coprifuoco, è arrivato anche il commento dell’Unione Europea.
Stella Kyriakides, commissaria europea per la salute, ha espresso la preoccupazione dell’Unione nei confronti dell’aumento dei contagi, sottolineando come si debba agire in fretta per evitare un secondo lockdown, che potrebbe avere conseguenze gravissime da un punto di vista sociale ed economico. Ha ribadito poi l’urgenza di individuare un vaccino anti-Covid che sia disponibile per tutti il prima possibile.