Gli esperti sottolineano l’importanza, per le future mamme, di sottoporsi al vaccino anti-pertosse per proteggere al meglio i loro bebè non appena nati. La pertosse, infatti, è una patologia pericolosa se trasmessa al neonato, fragile e senza difese di fronte all’infezione. Nei primi mesi di vita il bebè resta un periodo senza protezione e aumentano i rischi di sviluppare complicanze – purtroppo anche fatali – a carico delle vie respiratorie e del sistema cerebrale.
Vaccinare la mamma per proteggere il bebè
Gli esperti ricordano che non è possibile vaccinare i neonati alla nascita, poiché il sistema immune alla nascita e per almeno 2 mesi dopo non è in grado di produrre anticorpi. Ecco perché risulta importante la vaccinazione delle future mamme, per trasmettere la stessa protezione al feto.
La strategia migliore per salvaguardare la salute del neonato è dunque l’immunizzazione materna con vaccino somministrato durante la gravidanza o in allattamento. E a sposare questo principio è il nuovo ‘Position paper’ emanato dalla Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo), riunita in congresso a Roma.
Effettuata in gravidanza, tendenzialmente durante il terzo trimestre, la vaccinazione stimola la produzione di anticorpi materni che vengono trasmessi al feto mediante passaggio transplacentare. Tale pratica risulta sicura e altamente efficace nel proteggere i neonati dal rischio di contrarre la pertosse.
”Non ci sono rischi”
Gli esperti sottolineano che non vi sono evidenze – correlate a tale immunizzazione materna – di rischi per la donna, né di aumento di complicanze ostetriche e/o perinatali. Non vi sono effetti avversi per il feto né per il neonato. Il quale, al contrario, risulterà protetto grazie al passaggio transplacentare delle immunoglobuline materne.
E dato che la stagione influenzale è già iniziata, gli esperti consigliano, in concomitanza con la vaccinazione anti-pertosse, anche quella contro l’influenza.
In collaborazione con AdnKronos