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Grazia per Fabrizio Corona, arriva anche don Mazzi. In un’intervista a Chi il sacerdote critica la pena inflitta al fotografo e spiega di essere pronto ad accoglierlo nella comunità Exodus, non mancando di fare un paragone con un’altra celebre ospite del Centro, Erika De Nardo. Per il delitto di Novi Ligure in cui aveva ucciso la madre e il fratellino, Erika era stata condannata a sedici anni, appena due in più rispetto a quelli comminati all’ex paparazzo per un reato umanamente e oggettivamente molto più odioso. Riuscirà Don Mazzi dove altri hanno ‘fallito’? Lo scopriremo presto…
Don Mazzi si arruola per far ottenere la grazia a Fabrizio Corona: “Se non lo liberano, se non gli consentiranno di accedere a misure alternative al carcere, se non avrò la possibilità di ospitarlo nella mia comunità, racconteremo una triste storia della giustizia italiana“, spiega dalle pagine della rivista Chi in edicola mercoledì 14 gennaio.
Secondo il sacerdote, ai magistrati sono state consegnate delle carte che dimostrano come Exodus – che “da anni” è pronta per ospitare l’ex paparazzo – sia l’ideale per il recupero di Corona, colpevole di un reato morale; don Mazzi si dice arrabbiato (il termine è più pesante) con una magistratura che condanna Corona a 14 anni (ridotti a nove anni e otto mesi) ed Erika De Nardo a sedici anni (per duplice omicidio).
Ma quale sarebbe il percorso rieducativo per Fabrizio Corona? A rivelarlo, lo stesso don Mazzi: “Qui da me lo aspetta la palestra. Il suo ruolo sarà quello di far sudare i miei ‘ragazzi disperati’, che non hanno voglia di faticare. Il suo compito è già pronto. Lo aspetto, anzi lo aspettiamo qui“.
Aggiornamento di Fulvia Leopardi del 13 gennaio 2015
Grazia per Fabrizio Corona, Vittorio Sgarbi: ‘La condanna è una tortura’
Anche Vittorio Sgarbi, al microfono di un giornalista, ha espresso la sua opinione sul caso di grazia per Fabrizio Corona: reati come il suo vengono ritenuti dal critico d’arte come imbarazzanti perfino per richiedere la grazia. In meno di due minuti, Sgarbi affronta il tema in modo chiaro: quello che ha fatto il re dei paparazzi è quello che fanno i giornali di gossip da sempre, cioè un furto dell’intimità per la quale non vengono condannati a 14 anni di carcere. Sarebbe il caso di commutare la pena in arresti domiciliari.
Vittorio Sgarbi non si è sottratto ad esprimere la sua opinione circa il caso Corona: ha definito una tortura i 14 anni di pena inflitta a Fabrizio Corona, per motivazioni futili, i reati sono così superflui che è pure imbarazzante richiedere la grazia. Secondo il critico d’arte, il re dei paparazzi è stato punito per la sua personalità arrogante, in pratica si è punita la persona e non il fatto. Inoltre, quello che lui ha fatto, coincide esattamente con quello che ci propongono da 60 anni i giornali di gossip. Sgarbi ha paragonato i reati di Fabrizio a quelli dell’ uomo che in Sardegna ha rubato le foto di Berlusconi, si tratta di un furto di privacy in entrambi i casi ma l’uomo non ha ricevuto una pena tanto forte. Inoltre, il tema del ricatto dovrebbe essere ben discusso da un avvocato: non fanno forse lo stesso personaggi come Della Valle che rivendono le foto al miglior offerente? Interrogato se è il caso o meno di dare la grazia a Corona, lui sostiene che la pena dovrebbe essere commutata in arresti domiciliari, una commutazione che da sempre chiede anche la mamma Gabriella. La pena di Corona è una tortura, come picchiare un uomo e in carcere non viene picchiato neanche Riina per i gravi reati commessi. Le parole di Sgarbi sono chiare: una trasformazione della pena che anche al critico d’arte appare esagerata.
Aggiornamento del 2 dicembre 2014 a cura di Francesca Ajello
Grazia per Fabrizio Corona, Stefania Craxi: ‘Vittima di accanimento e invidia sociale’
Stefania Craxi si aggiunge alla lunga lista di personalità che chiedono la grazia per Fabrizio Corona. La figlia dell’ex premier Bettino Craxi parla di “invidia sociale“, non giustifica l’ex paparazzo, ma definisce assai pesante la pena comminata al fotografo, anche considerato che il calciatore David Trezeguet ha scagionato il suo ricattatore. Morale della favola – e previo ricordo del padre Bettino, anche lui vittima dell’invidia sociale che gli italiani provano per chi si è fatto da solo – “Se la grazia non venisse concessa, per la storia della giustizia italiana sarebbe una macchia pesante, pesantissima e dolorosa“.
Stefania Craxi sostiene la grazia per Fabrizio Corona: dopo Adriano Celentano, Beppe Grillo, Maurizio Costanzo, Marco Travaglio e la mamma del paparazzo, l’onorevole figlia dell’ex premier Bettino Craxi chiede di alleviare la pena di sette anni e dieci mesi di reclusione comminata all’ex paparazzo. Per la presidente dei Riformisti Italiani, Corona è vittima “dell’invidia sociale tipica di chi vuole far cadere in disgrazia quelle persone che si sono costruite da sole“, e per questo pur non conoscendo personalmente il paparazzo, “sostengo con convinzione la richiesta di grazia portata avanti da chi mi ha preceduto: spero in misure alternative per Fabrizio Corona“.
Ricordando suo padre, altra vittima dell’invidia sociale italica – Craxi, dalle pagine di Chi, chiede al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano la grazia per Fabrizio Corona, “che sarà stato un ragazzaccio – spiega – un padre di famiglia che rischia la vita non solo per un accanimento, ma perché vittima dell’invidia sociale“.
Aggiornamento di Fulvia Leopardi del 26 novembre 2014
Grazia per Fabrizio Corona, Adriano Celentano a Giorgio Napolitano: ‘Abbia pietà’
Ancora una richiesta di grazia per Fabrizio Corona: a firmarla Adriano Celentano. In una lettera aperta al presidente della Repubblica diffusa dal suo blog, il Molleggiato chiede un gesto di clemenza per il fotografo/paparazzo, ieri prosciolto in appello dall’accusa di omessa dichiarazione dei redditi per la quale era stato condannato in primo grado a un anno di reclusione. La tesi che sostiene la richiesta di grazia? Fabrizio Corona è un uomo onesto.
Fabrizio Corona come non l’avete mai sentito descrivere: per Adriano Celentano il paparazzo è una persona ‘onesta’, seppure a modo suo, e per questo merita la grazia: “Se proprio vogliamo addentrarci in quella che secondo i giudici sarebbe la parte più scabrosa da cui nasce la furia di tale condanna – argomenta il Molleggiato – a ben guardare Corona non ha fatto né più né meno ciò che fanno tutti quelli che chiamano ‘Paparazzi’. L’incriminato si apposta, fotografa Trezeguet con una donna che non è la moglie. Anzichè proporre lo scandalo ai giornali (come fanno tutti) – scrive Celentano – lui, il Re dei paparazzi, ha un’idea diversa. Va dal calciatore e gli dice: `ti ho beccato con una donna che non è tua moglie, se vuoi, il servizio lo posso vendere a te anziché ai giornali´. Trezeguet, che non è scemo, intuisce la convenienza dell’affare e accetta, come del resto avrebbero fatto tutti compreso il sottoscritto. E non mi meraviglierei se insieme al pagamento di 25mila Euro il Calciatore avesse espresso ‘all’esuberante’ una certa riconoscenza per la genialità di aver conseguito un’opera di ONESTA’ in ciò che, secondo i giudici, sarebbe il male dei paparazzi. Per cui tutti in galera tranne Corona, che pur sotto pagamento ha evitato uno scandalo in famiglia“.
“Lei signor Presidente – aggiunge Celentano – lo sa meglio di me: i criminali veri sono tanti, e non si contano quelli che in galera passano molti meno giorni di quanti ne ha già passati l’esuberante Fotografo. Certo, lui ha sbagliato come ognuno di noi, chi più e chi meno sbaglia, probabilmente anche a Lei sarà capitato. Quando si è giovani è facile farsi prendere dalla voglia di arrivismo, anch’io ne sono stato più volte sfiorato, e quando accade si sbaglia SEMPRE. E forse è proprio perché anch’io devo aver sbagliato che Le chiedo, solo per pochi attimi, di calarsi nella sofferenza di chi sta pagando anche con la salute un prezzo spropositato rispetto agli errori commessi”.
Detto che la tesi è quantomeno discutibile, anche per questo, Celentano chiede la grazia per Corona, e seriamente, non come la richiesta provocatoria di Travaglio: “Mi scusi, se con tutti i grattacapi che immagino lei abbia, anch’io mi accodo con una richiesta di grazia per Fabrizio Corona. (…) Signor Presidente, a Lei che è nella condizione di aggiustare i passi di coloro che sbagliano, chiedo solo un po’ di pietà e di concedere la grazia a quel Ragazzo che ‘nel male ha agito bene’, come disse Gesù. Infierire – conclude il cantante – significherebbe assistere alla stupida amputazione di un’Anima che sta per RISORGERE. Caro Presidente la ringrazio!“.