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Migliaia di migranti sono ammassati alla frontiera tra la Macedonia e la Grecia e nel porto del Pireo, dove giungono provenienti dalle isole greche dell’Egeo. La situazione è allarmante dato che da Skopje è stato deciso un blocco nell’avanzamento della moltitudine di persone che vuole oltrepassare la frontiera per giungere in altre zone dell’Europa. Si registrano forti tensioni e scontri nella zona, anche perchè gruppi di migranti si erano affollati al confine dopo che si era sparsa la voce che le autorità macedoni avevano aperto i valichi per diverse ore.
Al confine tra Grecia e Macedonia la situazione è di forte tensione: decine di migranti in cammino sulla rotta balcanica, si sono armati di pali e hanno cercato di abbattere la rete che segna il confine tra i due Paesi. Gruppi di migranti diretti dalla Grecia verso la Macedonia sono riusciti a sfondare un tratto della barriera, secondo quanto riportato da Ansa e anche secondo quanto mostrato dai video delle emittenti televisive locali e internazionali sul posto. La polizia macedone ha sparato gas lacrimogeni, ma ora sta facendo passare i profughi. Tra i migranti ci sono moltissimi bambini. ”La Grecia – ha detto ministro delle politiche migratorie di Atene, Ioannis Mouzalas – non accetterà di diventare il Libano d’Europa e di trasformarsi in un magazzino di anime, anche se questo comporta un aumento di fondi”.
A Idomeni, piccola località sul lato greco della frontiera, si registra un numero di profughi pari a 8mila persone mentre sono invece in tutto circa 22mila i migranti bloccati in tutta la Grecia, a seguito delle restrizioni ai confini imposte dai Paesi della rotta balcanica.
La Macedonia ha comunque avviato i lavori di costruzione di una nuova recinzione al confine con la Grecia, lungo la strada che porta al campo di accoglienza temporaneo di ‘Vinojug’, nei pressi di Gevgelija. Le autorità hanno sottolineato che scopo di tale barriera è garantire il flusso regolare e ordinato dei migranti, sopratutto nelle ore notturne, per evitare che in tanti si disperdano nei boschi circostanti.
Iniziato lo sgombero della Jungle a Calais
Intanto è iniziato lo smantellamento parziale del campo profughi di Calais, in Francia. Lo sgombero parziale era stato approvato giovedì 25 febbraio dal tribunale amministrativo di Lille. Secondo una recente stima della prefettura di Pas-de-Calais, nel campo vivevano circa 3.500 persone.
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