La famosa attivista svedese Greta Thunberg è stata arrestata in Norvegia per alcuni disordini durante una protesta.
La ragazza è diventata un simbolo per gli attivisti ambientali ma spesso si rende partecipe e protagonista di episodi spiacevoli che poi ne determinano il fermo da parte delle forze dell’ordine.
Classe 2003, Greta Thunberg è una giovane attivista di Stoccolma famosa ormai in tutto il mondo per i suoi interventi a favore dell’ambiente e per gli appelli ai governi di tutto il mondo per fermare la crisi climatica e mettere in atto soluzioni concrete per salvare il futuro dell’umanità.
Concetti profondi e di valore per una ragazza appena ventenne che da anni si è fatta conoscere in questo campo, raccogliendo fra l’altro molti consensi e un grande seguito di coetanei e non solo.
Affianco ai buoni propositi però ci sono modi discutibili di agire, infatti la Thunberg partecipa e talvolta organizza in prima persona diverse proteste come quella avvenuta poco fa in Norveglia, che ha portato al suo arresto.
La manifestazione è stata organizzata in collaborazione con i militanti del popolo autoctono Sami, che hanno bloccato la sede del ministero del Petrolio, dell’Energia, dell’Economia e delle Finanze per protestare contro due parchi eolici che dovrebbero già essere stati dismessi da tempo.
Sembra paradossale che gli attivisti protestino contro le pale eoliche che invece sono fonti energetiche rinnovabili, tuttavia il motivo è semplice, i due parchi in questione invadono una zona in cui pascolano le renne.
Insieme ad alcuni attivisti norvegesi, Greta è stata arrestata questa mattina dalla polizia mentre prendeva parte alla protesta. Ci sono stati momenti di tensione, fra cui l’evacuazione forzata dell’ingresso dei ministeri prima citati, ma come mai tanta agitazione?
Sebbene le pale eoliche siano uno degli strumenti fondamentali per produrre energia green sfruttando la forza del vento, gli attivisti sono furiosi per due di questi parchi a Fosen.
Tali parchi sono stati vietati nel 2021 dalla Corte Suprema del Paese perché violano i diritti Sami stipulati dalle convenzioni internazionali, però sono rimasti comunque attivi.
Vestiti in abiti tradizionali, i Sami, che abitano in una zona che copre il settore Nord della Norvegia, hanno bloccato gli ingressi dei ministeri e portavoce della loro rabbia è stata l’attivista della vicina Svezia, che ha dichiarato:
“non si usa la transizione climatica per coprire il colonialismo. un processo green che viola i diritti umani non è transizione ma sopruso, inoltre queste zone servono per far pascolare gli animali, che così vengono allontanati dal loro habitat naturale”.
Da tempo Greta si batte contro le energie fossili ed è diventata famosa per gesti eclatanti come il picchetto davanti al Parlamento del suo Paese ma anche il confronto molto aspro con diversi leader mondiali.
La sua determinazione è un esempio per molti ma purtroppo talvolta le proteste sono tutt’altro che pacifiche, come in questo caso.
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