In queste ore, il parlamentare Francesco Emilio Borrelli ha lanciato un vero e proprio grido di allarme per portare all’opinione pubblica e al tempo stesso per far riflettere la situazione di precariato dei giovani lavoratori nel campo della ristorazione.
Il parlamentare di Alleanza Verdi- Sinistra ha pubblicato nella sua pagina Facebook la segnalazione di una conversazione in chat tra un aspirante lavoratore e il presunto titolare di un ristorante di sushi molto noto nella città di Napoli, che offriva uno stipendio di 750 euro mensili per un full time, con un solo giorno libero a settimana.
Sta facendo il giro del web la denuncia via social del parlamentare Francesco Emilio Borrelli, il quale dopo aver ricevuto una segnalazione, ha reso pubblica nella sua pagina Facebook la conversazione in chat tra un aspirante lavoratore e il presunto titolare di un ristorante di sushi che offriva uno stipendio di 750 euro mensili per un full time, con un solo giorno libero a settimana.
Il deputato di Alleanza Verdi- Sinistra ha messo alla luce il caso in questione che riguarda un noto ristorante giapponese di Napoli con una proposta di lavoro alquanto mediocre. Si tratta, quindi, dell’ennesimo caso di sfruttamento al lavoro, con una paga di poco più di 3 euro l’ora.
Il parlamentare Francesco Emilio Borrelli, nelle scorse ore ha portato alla luce un nuovo caso di sfruttamento al lavoro. Una proposta di assunzione in un rinomato ristorante giapponese nel capoluogo campano.
Una proposta di lavoro assurda e soprattutto sottopagata quella che denuncia il deputato ambientalista via social e che sta facendo il giro del web.
“La giungla dello sfruttamento va fermata ad ogni costo, se si andrà avanti così i nostri giovani non riusciranno mai a costruirsi un futuro”.
Queste le parole di Borrelli, parlamentare di Alleanza Verdi-Sinistra, il quale spiega che se i ristoratori continuano a fare proposte assurde di lavoro dedite allo sfruttamento, i giovani non saranno mai in grado di avere una posizione stabile. Per tali ragioni la sua proposta è quella di operare una nuova lotta allo sfruttamento lavorativo onde evitare casi di estrema povertà.
L’offerta di lavoro in questione proponeva al giovane interlocutore una paga di 750 euro mensili per un full time, con un solo giorno libero a settimana. Una richiesta di lavoro di 10 ore al giorno, 6 giorni su 7, pari a uno stipendio di poco più di 3 euro l’ora.
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