È diventata un caso nazionale, complice il tam tam virale di alcuni audio traboccati da WhatsApp sui social, la vicenda del presunto pranzo di pesce finito in una “dissenteria” da panico e in “scene apocalittiche” in un ristorante di Gubbio, in Umbria. Il ristoratore interviene per smontare la fake news.
Un evento che sarebbe datato 2 ottobre e che avrebbe visto la presunta intossicazione alimentare di decine di commensali, stando agli audio diffusi in Rete da ignoti mittenti, con “scene apocalittiche” di clienti impotenti colti da diarrea improvvisa e incontrollabile che avrebbe causato persino un incidente.
La versione del ristoratore, che avrebbe semplicemente ospitato un evento organizzato da un’associazione di pesca sportiva del posto, smonta il caso e restituisce l’istantanea di quanto pericolosa e incontrollabile possa diventare la macchina del fango e delle bufale.
Gli audio circolati a ripetizione sul web riportavano una ricostruzione grottesca e rocambolesca circa una presunta intossicazione alimentare ai danni di decine di persone in un ristorante di Gubbio.
Un episodio dai contorni immediatamente incredibili che sarebbe datato 2 ottobre e che si sarebbe verificato, secondo la narrazione di alcuni ignoti mittenti, dopo un pranzo a base di pesce all’interno del locale.
Nei messaggi vocali rimbalzati da WhatsApp ai social, specialmente su Twitter, si parla di “scene apocalittiche” tra clienti colti da improvvisa e incontrollabile diarrea, svenimenti e persino l’intervento di ambulanze sul posto.
Uno dei commensali, si sente in un audio, nella fretta di tornare a casa per evitare di imbrattare l’auto sarebbe finito fuori strada finendo non solo per sporcarsi, ma anche per rischiare grosso.
Una storia dal sapore della barzelletta che, se non fosse per gli eventuali risvolti legali che potrebbe assumere con l’ipotesi di alcune denunce per diffamazione, farebbe sorridere.
La notizia della presunta intossicazione alimentare di massa a Gubbio, come sottolinea Il Post, nonostante la diffusione su scala nazionale sarebbe decisamente meno eclatante di come è stata raccontata e confezionata.
Molti dettagli della storia risulterebbero del tutto infondati, specialmente nelle parti più “drammatizzate” del racconto.
Il ristoratore, con un post su Facebook, ha voluto mettere fine alla sequenza di fantasie sempre più ingombranti su quanto realmente accaduto.
È vero, ha precisato il titolare, che il giorno è intervenuto il 118, ma ciò si sarebbe reso necessario “per problemi personali di salute” di due clienti che nulla hanno a che fare con la qualità del cibo somministrato nel ristorante.
Invito chiunque a cessare simili comportamenti
È quanto ha chiesto il ristoratore via social in un appello affinché si interrompa la catena di fake news sulla questione. Nessuna intossicazione alimentare di massa nel ristorante di Gubbio, quindi, diversamente da quanto raccontato negli audio che hanno fatto il giro del web e delle testate nazionali.
All’orizzonte, ha spiegato ancora il ristoratore, resta aperta l’ipotesi di adire le vie legali in caso di reiterato rilancio di notizie infondate, per tutelare la reputazione e l’immagine della stessa attività.
Inoltre, riporta ancora Il Post, dall’Azienda sanitaria locale Umbria 1 arriva la conferma di non aver ricevuto alcuna segnalazione di gravi intossicazioni alimentari, così come dell’assenza di disposizioni per ispezioni nel locale. Procedure che, nel caso si fosse verificata una vicenda come quella raccontata, sarebbero invece necessariamente scattate.
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