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Che scivolata per Guè Pequeno, autore di un tweet omofobo contro un fan che aveva osato criticarlo, in maniera tra l’altro scherzosa, per il suo nuovo taglio di capelli. Ma evidentemente tale ‘Ludo’ deve aver toccato un nervo scoperto, visto che il rapper dei Club Dogo invece di stare al gioco (o, più semplicemente, di soprassedere) gli ha risposto ‘pensa come stai tu che guardi il mio taglio di capelli pezzo di ricch**ne’. Insomma, si fanno tanti bei discorsi sulla tolleranza e il rispetto (buon ultimo quello di Justin Timberlake ai Tenn Choice Awards di ieri notte) e poi uno degli artisti più popolari e amati dai giovanissimi ti cade su una cosa del genere…
Ovviamente non è nostra intenzione criminalizzare nessuno né tanto meno distribuire la patente di omofobo a chi probabilmente non lo è. Guè Pequeno ha avuto soltanto il torto di rispondere in maniera istintiva e colorita (un po’ troppo colorita, a dire il vero) a un commento sgradito, cosa che potrebbe capitare a chiunque. Il problema è che personaggi come lui, seguiti da centinaia di migliaia di follower, hanno maggiori responsabilità e sono tenuti a utilizzare i social con estrema prudenza. Perché poi ci vuole pochissimo a finire nel tritacarne del web e passare ingiustamente per omofobi…
Cosa che in effetti sta già accadendo, basta leggere gli altri commenti al tweet incriminato: se qualcuno si chiede ‘Ma il rapper omofobo non era passato di moda?’, altri vanno giù in maniera molto più pesante scrivendo che Guè Pequeno dovrebbe vergognarsi per un tweet del genere e altre amenità.
Qualche esempio? In ordine sparso: ‘io mi vergognerei per un tweet del genere. Più del taglio di capelli’, ‘Fai schifo’, ‘Sei proprio un lord. Dove hai imparato questi modi ottocenteschi? In quale discarica?’, ‘Ma nemmeno ti ha offeso! Certo che sei proprio un cafone eh!’, ‘Abbiamo un sostenitore dei diritti lgbt qui’, ‘Ma ti rendi conto che a 35 anni dici ancora ste stro**ate? Vergognati’, ‘Pensa come stai messo tu per insultare uno che ha semplicemente espresso un’opinione’, ‘Un successone questo tweet! Nel 2016 ancora non hai capito che le offese omofobe fanno schifo?’, mentre alcuni minacciano addirittura di non ascoltare più la sua musica: ‘Cominciamo a eliminare dalle play lists le tue tracce va!’ o anche ‘eliminato dalla lista degli aquisti. Ciao’.
Ok, al buon Guè Pequeno il compito di rimediare con un bel tweet di scuse e capire che davvero, nel 2016 (DUEMILAESEDICI), non è più il caso di dare del ‘ricc**one’ a qualcuno solo perché ha espresso civilmente una critica (sui capelli, tra l’altro, neanche sulla musica), né per nessun altro motivo.
Anche perché è proprio dagli artisti, dai cantanti, dagli attori e da tutti coloro che per la professione che fanno dovrebbero essere dotati di un’apertura mentale superiore alla media, che ci aspettiamo il buon esempio. Almeno loro non ci deludano.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 16:00: come da noi auspicato, Guè Pequeno ha twittato le sue scuse per l’infelice risposta alla critica di un fan, negando naturalmente qualsiasi accusa di omofobia.
Chiedo scusa a tutti penso di avere più amici gay io che qualunque altro rapper in Italia, chi mi conosce di persona sa che sono
— Guè Pequeno (@THEREALGUE) 1 agosto 2016