Un’opera di inestimabile valore, una tela del Guercino rubata a Modena un paio di anni fa, è stata ritrovata a Casablanca, grazie ad un imprenditore del posto. A riferirlo il sito marocchino LeSite.info secondo il quale l’opera, scomparsa misteriosamente dalla città emiliana nel 2014, è stata riconosciuta dall’uomo d’affari cui era stata proposta, un magnate di Casablanca con la passione per l’arte che stava per acquistare la tela per 10 milioni di dirham (940mila euro circa). Riconoscendo il capolavoro che aveva davanti, l’uomo ha allertato subito la polizia giudiziaria che ha arrestato tre falsi mercanti d’arte recuperando così il prezioso dipinto. L’opera, trafugata nella chiesa di San Vincenzo a Modena, era stata presumibilmente nascosta in uno dei quartieri più popolari di Casablanca.
La Madonna coi Santi Giovanni Evangelista e Gregorio Taumaturgo, la tela dipinta dal Guercino nel 1639, e rubata a Modena nell’agosto del 2014, è stata ritrovata in Marocco grazie ad un ricco uomo d’affari, nonché collezionista di opere d’arte. Contattato da tre falsi mercanti il magnate era in procinto di acquistare il dipinto quando, riconoscendone l’enorme valore artistico, ha deciso di chiamare la polizia. Denunciati dall’uomo, i tre sono stati immediatamente arrestati.
Il furto della tela del Guercino, rubata dalla chiesa di San Vincenzo a Modena, aveva suscitato subito grande sconcerto tra gli appassionati e gli studiosi di storia dell’arte. Lo stesso Sgarbi, che definì a suo tempo il dipinto come ‘un’opera monumentale della prima maturità dell’artista’, aveva quantificato il valore della tela tra i 5 e i 6 milioni di euro. Nello stesso tempo però, il critico d’arte aveva fatto notare come, benché clamoroso, il furto fosse del tutto senza spiegazione visto che nessun museo o collezionista privato avrebbe mai comprato un capolavoro del genere. Da ciò la deduzione che a compiere quel furto fossero stati degli stranieri con l’intenzione di chiedere un riscatto ma, alla luce di quanto accaduto in Marocco, sembra che i malviventi, colti tra l’altro in flagranza di reato, volessero semplicemente rivendere l’opera. Ma per fortuna il buon senso, e la passione per l’arte di un uomo, hanno avuto la meglio, restituendo al patrimonio artistico mondiale una dei dipinti più importanti dell’arte italiana.
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