L’Isis avrebbe confermato che Abu Bakr al-Baghdadi è morto. Secondo quanto riferisce la tv irachena Al Sumaria, che cita una fonte jihadista direttamente collegata allo Stato Islamico nella provincia irachena di Ninive, l’autoproclamato Califfo sarebbe morto e presto ci dovrebbe essere la rivelazione del suo sostituto. La fonte ha poi chiarito che è atteso a breve e sarebbe stato diffuso un comunicato con “l’imminente annuncio del nome del nuovo Califfo” e che l’Isis “ha dato ordine ai suoi miliziani di restare nelle loro posizioni“.
La tv irachena ha specificato che a dare l’annuncio della morte di al-Baghdadi sarebbero state le “autorità di Daesh a Tel Afar“, la nuova capitale provvisoria dell’Isis dopo la caduta di Mosul, liberata dopo una lunga e sanguinosa battaglia casa a casa pochi giorni prima. Non ci sarebbero altri dettagli sulla morte del presunto Califfo.
Secondo la fonte, “l’annuncio era atteso, perché le autorità dell’Isis, due giorni fa, avevano all’improvviso tolto il divieto di fare riferimento in pubblico alla morte di Baghdadi“, come ha riferito la tv Al Sumaria.
La stessa emittente ha citato poi un’altra fonte, sempre della provincia di Ninive ma anonima, secondo cui “nel distretto di Tel Afar, a ovest di Mosul, si sta assistendo a un golpe interno dell’Isis che mira a risolvere il contenzioso tra i suoi vertici esecutivi, i quali attendevano che fosse confermata la morte del loro leader per avventarsi sui loro avversari“.
Nel distretto ci sarebbe una “vasta campagna di arresti tra i sostenitori di al-Baghdadi guidata da elementi di spicco arabi e stranieri che detengono il potere esecutivo a Tel Afar“, ha detto la fonte che prevede nel distretto “rapidi sviluppi nelle prossime ore, poiché l’atmosfera pesante potrebbe portare a una sanguinosa lotta intestina tra i vertici dell’organizzazione“.
I dubbi sulla presunta morte di al-Baghdadi rimangono anche perché di norma gli annunci ufficiali, come le rivendicazioni degli attentati in Europa ci hanno insegnato, arrivano da Al Furqan, il centro media ufficiale di Daesh, o dall’agenzia Amaq, altra voce ufficiale. Come già per gli altri annunci della morte di al-Baghdadi, anche in questo caso mancano prove video o fotografiche.
Più probabile, come cita la fonte della tv irachena, che la caduta di Mosul, città simbolo del progetto di al-Baghdadi come lo era la moschea al-Nuri, da poco riconquistata dall’esercito iracheno, abbia aperto una lotta intestina ai vertici dell’Isis.
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