Siamo al 309esimo giorno della guerra in Ucraina e secondo l’Intelligence di Kiev, la situazione nel Paese è in una fase di stallo.
Sembra che nessuno dei sue eserciti sia attualmente in grado di avanzare.
La distruttiva guerra in Ucraina è giunta al 309esimo giorno e oggi rimbalzano sulle diverse pagine di cronaca, le dichiarazioni del capo dell’Intelligence militare di Kiev, che ha affermato che il Paese si trova in una situazione di stallo in cui entrambi gli eserciti non sono in grado di avanzare, tuttavia la Russia si troverebbe in un vicolo cieco.
Dal punto di vista diplomatico, il ministro degli Esteri russo Lavrov accusa il governo di Kiev, evidenziando l’incapacità di negoziare, proponendo una pace irricevibile e mostrando in ogni passo la russofobia.
L’Onu si è espressa invece dal punto di vista delle perdite umane, riferendo che il numero di civili rimasti uccisi dall’inizio dell’invasione russa è di gran lunga superiore ai 6.884 noti finora.
Vediamo la cronaca della giornata di guerra di oggi, ripercorrendo i momenti salienti di questo 29 dicembre 2022.
Poco dopo la mezzanotte, il presidente ucraino Zelensky ha parlato al Parlamento per il tradizionale discorso di fine anno, riferendo che dall’inizio del conflitto l’Ucraina ha ottenuto il rilascio di 1.456 prigionieri di guerra. Inoltre ha detto ai deputati di aver preso parte a 850 eventi internazionali da febbraio, mese dell’inizio della guerra.
Alle 6.15 di questa mattina sono arrivate le parole che accennavamo prima, infatti Kyrylo Budanov, capo dell’agenzia di Intelligence militare ucraina, ah riferito che i combattimenti sono a un punto morto perché le forze armate di entrambi i Paesi non possono fare progressi rilevanti.
“la situazione è semplicemente bloccata e mentre kiev attende nuove armi, la russia è in un vicolo cieco e sta subendo perdite importanti”.
Non si è fatta attendere la risposta di Lavrov, arrivata circa un’ora dopo. il ministro degli Esteri russo ha dichiarato che gli attuali politici ucraini non sono in grado di dialogare per un accordo di pace, sono russofobi e incapaci di negoziare.
Nel corso dell’intervista in cui ha detto queste parole molto forti, ha aggiunto:
“kiev propone formule di pace senza senso e spera nel ritiro delle truppe russe dal donbass, dalla crimea, da zaporizhzhia e da kherson. pretende l’ammissione di colpa e il pagamento dei danni, di certo non negozieremo con nessuno in questi termini”.
E mentre tiene banco il botta e risposta delle autorità dei due Paesi, continua l’allarme aereo nelle regioni ucraine, infatti alle 7.46 13 aerei russi e 2 navi portamissili nel Mar Nero, sono entrati in azione. Altri missili sono stati sganciati e si sono verificate esplosioni in diversi quartieri a Kiev.
Il consigliere presidenziale Arestovych ha parlato di 100 missili ma l’amministrazione militare ha rassicurato i cittadini che la difesa antiaerea sta funzionando, in particolare il governatore di Odessa, una delle zone più colpite, ha evidenziato che sono stati abbattuti diversi missili lanciati dai russi.
Poco dopo le 8 ci sono state interruzioni di corrente a Odessa e Dnipropetrovsk, come misura necessaria per proteggere le infrastrutture critiche, proprio a causa degli attacchi missilistici, che hanno colpito poco dopo anche Leopoli, Khariv e Sumy.
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