La guerra in Ucraina continua imperterrita. Nuova preoccupazione derivante dal fatto che i russi hanno imbottito di esplosivi un impianto chimico industriale in Crimea. L’esplosione potrebbe comportare gravi effetti anche ai paesi vicini.
Scholz ha dichiarato di voler ottenere a breve un colloquio con Putin in modo da negoziare un “prerequisito per una pace equa”. Intanto il Cremlino smentisce la presenza di colloqui.
L’Onu preannuncia un netto peggioramento della crisi umanitaria dopo la rottura della diga di Kakhovka.
La guerra in Ucraina è giunta al 473esimo giorno. Ora le attenzioni della comunità internazionale si stanno concentrando sulla Crimea, in quanto i russi hanno posto una serie di esplosivi in corrispondenza di un impianto chimico industriale.
L’esplosione del sito, comporterebbe il verificarsi di un disastro nucleare, rappresentando un pericolo anche per i paesi vicini, e dando vita a “una catastrofe potenzialmente peggiore di Chernobyl”.
Intanto il cancelliere tedesco Scholz ha affermato di voler parlare con Putin per dar vita ad un “prerequisito per una pace equa”, chiedendo alla Russia di ritirare definitivamente le truppe.
Il Cremlino, però, afferma di non avere incontri in programma.
Intanto gli orrori della guerra proseguono, un vigile del fuoco ucraino è morto a causa di un bombardamento nell’oblast di Kharkiv. L’uomo aveva 29 anni e stava spegnendo un incendio causato da un precedente bombardamento. Con lui era presente anche un collega, il quale è rimasto gravemente ferito.
Donald Trump ha affermato solo lui è in grado di porre fine alla guerra in Ucraina, evitando la Terza Guerra Mondiale.
“Appena eletto, prima ancora di entrare alla Casa Bianca metterò fine alla guerra in Ucraina, se sarà ancora in corso”.
Ha affermato Trump.
Intanto un drone si è schiantato a sud di Mosca, precisamente nella regione di Kaluga. Lo riporta la Tass, affermando che non vi sono state vittime. Sul posto sono intervenute le forze speciali.
I russi hanno fatto saltare in aria la diga della centrale idroelettrica di Kakhovka. Nonostante ciò, l’operatore nucleare ucraino Energoatom ha affermato che attualmente la situazione è sotto controllo.
Intanto l’Onu annuncia che dopo l’esplosione della diga, la crisi umanitaria aumenterà ulteriormente.
Il Canada, invece, ha confermato un nuovo pacchetto di aiuti militari a Kiev. A quanto pare saranno devoluti circa 500 milioni di dollari canadesi per l’assistenza militare in Ucraina.
Le forze armate russe hanno respinto due attacchi di Kiev a Bakhmut, nel Donbass.
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