È di nuovo allarme per l’Ucraina, secondo alcune fonti dell’intelligenze, i russi starebbero preparando una nuova offensiva per attaccare l’Ucraina ulteriormente nei prossimi giorni.
Secondo quanto riportato attualmente la Russia starebbe dispiegando le navi e i sottomarini dotati di armi nucleari tattiche all’interno del Ma Baltico. Un’altra delle ipotesi è che l’esercito russo starebbe posizionando al confine un gran numero di caccia.
È di nuovo allarme per l’Ucraina secondo quanto riportato da alcune fonti dell’intelligence, l’Ucraina sta per subire un altro importante attacco da parte dell’esercito russo.
L’offensiva russa questa volta sarebbe su larga scala e quindi con l’intenzione di colpire l’intera nazione. Le notizie al momento riportano che Mosca starebbe in queste ore dispiegando sottomarini con armi nucleari tattiche e navi all’interno del Mar Baltico, ma non solo.
Sempre secondo queste indiscrezioni l’esercito russo starebbe ammassando al confine con l’Ucraina un gran numero di caccia pronti a colpire la nazione.
A dare notizia dell’imminente dispiegamento di navi e sottomarini nel Mar Baltico è stato il servizio di intelligence norvegese all’interno di un rapporto annuale. Secondo questo rapporto è un’azione che non veniva compiuta da circa 30 anni.
Secondo gli 007 norvegesi, e all’interno del rapporto che hanno presentato, non c’è da escludere la possibilità che il conflitto abbia un’escalation coinvolgendo anche altre nazioni tra cui gli Stati Uniti, la Norvegia e la Nato.
Le armi nucleari russe, secondo l’intelligence norvegese, sono un minaccia seria che coinvolgerebbero tutti i Paesi della Nato.
Secondo un rapporto USA sono circa 6mila i minori ucraini al momento presenti all’interno dei campi di “rieducazione” russi. Sono centinaia i bambini ucraini che sono stati trattenuti per mesi oltre la data prevista per il loro ritorno.
La Russia in questi mesi avrebbe anche accelerato le adozioni e le modalità di affidamento per i bambini provenienti dall’Ucraina. Il rapporto è stato redatto dallo Yale Humanitarian Research Lab.
Sempre secondo questo studio i bambini che sono entrati a far parte nell’ultimo anno dei centri di “rieducazione” russa avevano un’età a partire dei 4 mesi, i campi interessati sono circa 43 presenti su tutto il territorio.
Questi centri che si trovano non solo in Russia ma anche in Siberia e Crimea hanno il compito di rieducare i ragazzi ad un’educazione patriottica e miliare a favore della nazione russa.
In due di questi centri la data di rientro dei ragazzi è stata posticipata di diverse settimane rispetto alla data iniziale prevista.
I bambini in alcuni casi sarebbero stati trattenuti anche a tempo indefinito nelle strutture. In questi centri di rieducazione avrebbero cercato di fornire ai bambini ucraini un punto di vista favorevole nei confronti della Russia.
Tutto ciò sarebbe avvenuto con gite nei luoghi patriottici, con programmi scolastici specifici e discorsi fatti dai veterani russi. Si ipotizza anche che i bambini siano stati addestrati all’utilizzo delle armi da fuoco.
Attualmente però non vi sono prove a conferma di queste ipotesi e che i bambini siano stati inviati a combattere. A riportarlo è Nathaniel Raymond un ricercatore di Yale che ha preso parte alla realizzazione del rapporto.
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