Joe Biden, presidente degli Stati Uniti, poche ore fa ha rilasciato un’intervista alla ABC dichiarando che se la Cina darà le armi alla Russia l’America è pronta a rispondere. Intanto gli USA hanno preparato un nuovo pacchetto da 10 miliardi di dollari per sostenere il bilancio del governo ucraino.
Biden per ora esclude di inviare gli F-16 all’esercito ucraino, secondo i militari statunitensi l’esercito ucraino ora non ne ha bisogno questo nonostante gli appelli pubblici, che si sono ripetuti nei giorni scorsi, del Presidente Zelensky. Joe Biden non esclude però la possibilità di inviarli in futuro.
Da qualche giorno si è avanzata l’ipotesi che la Cina si starebbe preparando a fornire armi all’esercito russo per sostenerlo nel conflitto contro l’Ucraina. In particolare si è parlato della fornitura di droni kamikaze che dovrebbero arrivare alla Russia entro aprile 2023.
Su tale ipotesi si è voluto esprimere anche il presidente americano Joe Biden, e lo ha fatto in un’intervista rilasciata nelle ore scorse alla ABC. Il presidente americano ha chiarito che se la Cina fornirà effettivamente armi alla Russia per favorirla durante il conflitto, gli USA non si tireranno indietro e risponderanno.
Se la Cina prendesse questa decisione sarebbe vista come un’azione avversa nei confronti dell’Occidente e per questo si potrebbe vagliare delle sanzioni anche per lei come già successo verso i Paesi sostenitori della Russia in quest’ultimo anno.
Sempre durante l’intervista Biden ha raccontato che nella lunga conversazione avuta con Xi Jinping, la scorsa estate, la questione era stata già toccata dai due presidenti e che lui, Joe Biden, era stato molto chiaro sui rischi che avrebbero colpito la Cina in caso di sostegno all’esercito russo.
Per Biden non si è trattato di minacce ma di chiarire solo la realtà dei fatti visto ciò che avvenuto a oltre 600 compagnie straniere che si sono viste costrette ad allontanarsi dai territori russi.
Il presidente ha parlato anche degli aerei F-16 più volte richiesti dal presidente ucraino Zelensky, ed ha escluso per il momento la possibilità di fornirli questo perché secondo i militari americani al momento non sono necessari.
Non ne ha escluso però l’invio in un momento futuro, ricordando che l’America è al fianco dell’Ucraina e che con essa intrattiene un dialogo continuo per poterla sostenere e aiutare nel conflitto.
Intanto l’America è pronta ad elargire un nuovo pacchetto di aiuti di 10 miliardi di dollari che sono destinati a sostenere il bilancio del governo ucraino e ad aiutarlo nell’emergenza energetica.
Secondo Antony Blinken, segretario di Stato, questi fondi sono necessari all’Ucraina per poter continuare a soddisfare le necessità dei suoi cittadini, fornire assistenza sanitaria, fornire i servizi di emergenza e l’istruzione.
Secondo quanto riportato dal Dipartimento del Tesoro statunitense da quando ha avuto inizio la guerra è stato sanzionato l’80% del settore bancario russo, circa 2400 sono le entità e le persone che sono state colpite dal provvedimento.
Secondo Politico.com però due delle più grandi borse di criptovalute mondiali non hanno preso alcun provvedimento per impedire alle banche russe di fare le loro operazioni, anche se rientrano tra quelle sottoposte a sanzioni da parte dell’Occidente.
Queste due grandi piattaforme, KuCoin e Huobi, permettono ai trader di effettuare transazioni con carte emesse dalle banche russe. Entrambe le piattaforme hanno sede alle Seychelles.
Dopo il documento di ieri promosso dalla Cina in cui veniva richiesto il riavvio dei negoziati tra Russia e Ucraina con un immediato cessate il fuoco anche altri due leader mondiali si sono accodati a questo appello.
Si tratta del presidente Emmanuel Macron e del cancelliere tedesco Olaf Scholz che hanno invitato il presidente ucraino Zelensky ad avviare i colloqui con il presidente russo Putin.
A riportare la notizia è il Wall Street Journal parlando che Germania, Gran Bretagna e Francia hanno scelto di offrire all’Ucraina un nuovo trattato di avvicinamento alla Nato.
Questo trattato permetterebbe alla nazione di avere un maggior accesso alle attrezzature militari occidentali, però questo sarà possibile solo se Zelensky accetta di aprire i colloqui per la pace con la Russia.
Ucraina e Nato dovrebbero perciò creare un accordo di cooperazione, ciò non vuol dire che l’Ucraina entrerebbe a far parte dell’Alleanza, in cambio l’Ucraina si dovrà impegnare ad avviare i colloqui per la pace con i russi.
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