Guerra in Ucraina, da Kiev: “Mosca negozierà dopo liberazione di Donetsk e Lugansk”

Il consigliere di Zelensky ha affermato che Mosca si è dichiarata aperta a negoziati se verranno liberate le regione di Donetsk e Lugansk.

Truppe russe nel Donetsk
Truppe russe nel Donetsk – Nanopress.it

Le regioni sono fra le più assediate dalle truppe russe nel conflitto tra la Russia e l’Ucraina, arrivato oggi al 263esimo giorno. E quindi finalmente arriva quello che sembra essere uno piccolo spiraglio di speranza per l’avviamento dei negoziati per porre fine a tutto ciò.

Guerra in Ucraina: l’apertura di Mosca

La presidenza ucraina ritiene che la Russia sia pronta a negoziare la pace solo quando le truppe verranno ritirate dalle regioni di Donetsk e Lugansk. Lo ha affermato su Twitter il consigliere del presidente ucraino, Mykhailo Podolyak. Tuttavia, si legge ancora nel post,  Mosca non è psicologicamente e politicamente pronta per questo passo ma lo farà.

Nella stessa Russia, il sostegno alla guerra si è abbassato molto e tutti sono dell’opinione che è ora di negoziare la pace, dall’umile calzolaio al potente oligarca. Questo malcontento generale forse sarebbe fra le motivazioni dell’apertura di Mosca verso un dialogo che porti alla conclusione del conflitto, ciò che tutto il mondo auspica al più presto e di cui si è fatto forte portavoce il Papa.

Il pontefice ha parlato di nuovo della guerra nel suo appello nell’Angelus di oggi, in cui ha esortato a rimanere vicini ai fratelli ucraini, invitando poi i potenti a non rassegnarsi alla guerra ma cercare trattative di pace.

“oggi ognuno di noi deve interrogarsi su questa terza guerra mondiale così crudele che sta causando fame e povertà”.

Gli aggiornamenti

Una guerra così imponente che Papa Francesco ha definito come la terza, dopo i due più grandi conflitti del secolo scorso. Una guerra che si articola di tanti attacchi giornalieri, l’ultimo dei quali è avvenuto nella notte scorsa, in cui l’esercito ucraino ha bombardato la centrale idroelettrica di Kakhovskaya, a Kherson, danneggiandola pesantemente.

Le forze ucraine stanno cercando di disattivarla con razzi e artiglieria pesante, questo quanto affermano i media russi anche se in realtà i due Paesi si accusano a vicenda di voler raggiungere questo obiettivo.

Di poco fa, invece, la notizia di un massiccio bombardamento russo sempre nella notte, nella regione di Nikopol, dove sono state colpite delle condutture del gas, reti elettriche e moltissimi condomini.

Le truppe di Mosca hanno attaccato anche il villaggio di Marhanetska e il capo del consiglio regionale di Dnipropetrovsk, Mykola Lukashuk, ha annunciato l’assalto e postato alcune foto che mostrano la distruzione.

Sono divampati diversi incendi domati poi dai soccorritori, con la situazione che è ancora molto tensiva, per questo tutti parlano di miracolo riferendosi alla notizia per cui Mosca si aprirebbe a trattative di pace in determinate condizioni.

Stamane è intanto scattato l’allarme in Ucraina dopo il decollo di due aerei dalla Bielorussia, infatti tutti i residenti sono stati invitati a rimanere nelle proprie abitazioni fino a nuove disposizioni.

Secondo i media locali i velivoli a decollare sarebbero un Mig-31K in grado di sganciare distruttivi missili e un jet da combattimento.

Le parole di Zelensky

Il presidente ucraino ha fatto sentire la sua voce, rassicurando che nessuno verrà dimenticato o lasciato indietro.

Zelensky
Zelensky – Nanopress.it

Zelensky ha promesso nel suo consueto messaggio serale, che si adopererà per liberare Crimea e Donbass ma l’ex presidente russo Dmitri Medvedev ha minacciato

“continueremo a riprenderci i territori che appartengono alla russia. non abbiamo ancora utilizzato tutto il nostro arsenale di armi di distruzione”.

Zelensky si è detto fiducioso dell’apertura mostrata dai russi ma non ha preso di buon occhio le minacce di Medvedev.

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