L’acciaieria Azovstal in Ucraina si appresta a far evacuare i civili dopo i bombardamenti dell’esercito russo. Putin dichiara di non voler ricorrere alle armi nucleari.
Il devastante conflitto tra Russia ed Ucraina a quanto pare non cessa a terminare. Arrivati al 72esimo giorno, i soldati e i cittadini di Mariupol stanno evacuando Azovstal, l’acciaieria dove si erano rifugiati per sfuggire dai bombardamenti dell’esercito russo, utilizzando la struttura come una sorta di trincea. Putin apparentemente mira ad una vittoria entro il 9 maggio, di conseguenza alla fine della guerra. Ma l’esercito ucraino non dà cenni di arresa, continuando a lottare coraggiosamente per il paese e per arrivare ad un accordo di pace.
Quasi 130 civili sono fuggiti dall’acciaieria di Azovstal e dalle case accanto alla fabbrica, colpite anch’esse dai continui bombardamenti. Alcuni filmati diffusi sui social alcuni giorni fa, mostrano le strazianti immagini di un centinaio di persone intente a riemergere dalle macerie e dalle ceneri con l’aiuto prezioso della Croce Rossa.
In seguito sono stati tutti portati via da un autobus che li ha scortati immediatamente fuori dalla città di Mariupol, così da poter procurare loro le giuste cure mediche e assistenza sanitaria. Purtroppo ancora quasi mille soldati sono rimasti nei fondali della struttura in attesa di uscire.
Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato che Putin non ha alcuna intenzione di impiegare nessun tipo di arma nucleare durante l’operazione in Ucraina dei soldati. Nel frattempo, il leader bielorusso Lukashenko dichiara che:
“La bielorussia non accetta
assolutamente nessuna guerra.
E’ Grazie a me se i negoziati tra Ucraina e Russia sono iniziati. Molto probabilmente putin non vuole un confronto globale con la Nato.
Le armi nucleari sono impensabili.“
Inoltre il premier racconta che negli ultimi tempi lui e Vladimir Putin si erano riappacificati dopo i vari screzi passati, arrivando a definirlo addirittura come un suo “fratello maggiore”.
All’udienza del raduno per l’Unità dei Cristiani, il Papa ha tenuto un breve discorso sulla situazione attuale in est Europa, spendendo qualche parola di incoraggiamento per le truppe ucraine.
“Dobbiamo chiederci: cosa hanno fatto e cosa possono fare le Chiese per contribuire allo sviluppo di una comunità mondiale, capace di realizzare la fraternità a partire da popoli e nazioni che vivano l’amicizia sociale.”
Ha concluso Papa Francesco, citando la sua enciclica “Fratelli Tutti“.
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