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Guerra in Ucraina: interrotto il traffico sul ponte di Crimea

È stato interrotto il traffico sul ponte di Crimea ma all’alba di questo nuovo giorno di guerra in Ucraina, ci sono altre spiacevoli news, oltre che bilanci terribili.

Esplosioni nei pressi del pinte di Crimea – Nanopress.it

Si contano infatti secondo Kiev, 500 bambini uccisi dall’inizio del conflitto che è iniziato ormai 537 giorni fa. La news più importante di oggi è l’interruzione del traffico sul ponte stradale inaugurato nel 2018 proprio dal presidente della Federazione russa Putin. Si tratta di un doppio viadotto stradale e ferroviario costruito dalla Russia per unire Krasnodar con la penisola di Kerc in Crimea, è lungo 18 chilometri e questo gli vale il primato di ponte più lungo in Russia ma anche in Europa.

Chiuso il ponte di Crimea

Giunta al 537esimo giorno, la guerra in Ucraina continua la sua azione devastante sulla popolazione, sui territori colpiti e sulle strutture, senza differenza fra quelle strategiche come la centrale nucleare di Zaporizhzhia e quelle civili come scuole e abitazioni.

Continuano le esplosioni ma fra il rischio elevato dato dalle mine inesplose, denunciato da Zelensky, c’è una notizia importante che da poco fa sta facendo il giro del web, infatti il traffico sul ponte di Crimea è stato interrotto. A riportare la notizia, questa mattina, è stata l’emittente Rbc-Ucraina ma anche alcuni canali Telegram del posto.

Zelensky – Nanopress.it

La motivazione, stando a quanto appreso, sarebbe un allarme aereo nella zona della struttura che si trova nel territorio annesso alla Russia, appunto la Crimea. Il ponte non è nuovo agli attacchi di guerra, infatti già nell’ottobre del 2022 venne danneggiato nell’ambito delle operazioni militari. In particolare ci furono danni al viadotto stradale a causa di un’esplosione che coinvolse anche un treno merci che trasportava combustibili. Ancora, il 17 luglio di quest’anno si è verificata un’altra esplosione che ha colpito sempre l’area adibita al traffico veicolare, in questo caso una parte della struttura è crollata.

News e bilanci dalla guerra

Ogni giorno ci arrivano terribili news dalla guerra in Ucraina e mentre da un lato girano voci su possibili accordi e negoziati, dall’altro la situazione sul campo di battaglia rimane molto cruenta e nessuno ha intenzione di fare passi indietro, specialmente la Russia di Putin che ha dato il via al conflitto nel febbraio dell’anno scorso, servendosi di alleati potenti.

Fra questi l’esercito paramilitare Wagner, composto da miliziani che agiscono in modo indipendente, sotto il comando del generale Prigozhin. Possiamo definirli dei mercenari però molto vicino alla Russia e quasi un ampliamento dell’esercito regolare della Federazione. Però le cose sono cambiate dopo un anno e mezzo di guerra e i buoni rapporti del militare che guida il gruppo, con Putin, si sono deteriorati e c’è stato uno scambio di accuse reciproco che poi ha portato alla rottura.

Oggi quella crepa è diventata ancora più incolmabile, infatti l’Intelligence britannica che ogni giorno segue e analizza gli aggiornamenti dalla guerra, ha dichiarato che il Cremlino potrebbe smettere di finanziare i paramilitari che nel frattempo, hanno abbandonato alcune arre che faticosamente erano riusciti a conquistare, come i territori di Bakhmut, lasciandoli ai colleghi putiniani.

Putin – Nanopress.it

La giornata di oggi si è aperta dunque con nuove tensioni all’orizzonte e dopo la situazione delicata della centrale nucleare di Zaporizhzhia, dove un reattore sta avendo alcuni problemi e dove le esplosioni continuano senza sosta, oggi spostiamo l’attenzione su Odessa, altra area molto colpita.

Erano quasi le 2 di questa notte quando è giunta la notizia di alcune esplosioni udite nella regione di Odessa. A riferirlo sono stati i media ucraini, che già in questi giorni avevano riportato di fatti analoghi, ma anche l’agenzia di stampa russa Tass. Quest’ultima ha parlato anche di un’allerta aerea di questa mattina, l’ennesima dopo altri allarmi in otto diverse regioni ucraine.

Nella notte Odessa è stata attaccata più volte con missili e droni kamikaze ma sono stati tutti intercettati e distrutti dai mezzi di difesa aerea. Questi attacchi sono avvenuti in 3 fasi, come precisato dal portavoce dell’amministrazione regionale di Odessa, Serhii Bratchuk, non è però l’unica area su cui ci concentriamo oggi.

Nuove esplosioni ci sono state anche a Kherson, le quali seguono gli attacchi russi di ieri nella regione, che hanno provocato la morte di 7 persone, incluso un intero nucleo familiare composto da genitori, due figli minorenni e una neonata di soli 23 giorni.

L’orrore della guerra ci riporta con quest’ultima notizia, all’aspetto peggiore: non quello del disastro ambientale con 174mila chilometri quadrati di territorio a rischio per mine e munizioni inesplose, ma quello umanitario, con 500 bambini uccisi dall’inizio del conflitto e tantissimi che sono stati deportati in Russia.

Premono tutti i Paesi del mondo per raggiungere negoziati di pace, in molti hanno approvato la Formula proposta a novembre scorso da Zelensky, ma ancora sono solo belle parole e il raggiungimento di uno stop a questo orrore sembra lontano. Non si fermano nemmeno le accuse dal leader ucraino a quello russo: lo ha definito più volte dittatore, criminale, terrorista, evidenziando come se ne infischi delle sanzioni internazionali continuando con il suo piano di sterminio e conquista.

 

 

 

 

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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