Dopo il discorso televisivo di Vladimir Putin, sono arrivate le reazioni da parte di tutti i leader internazionali.
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L’ennesimo discorso di Putin, che accusa di minacce a sua volta l’Occidente, ha scatenato reazioni da tutte le parti del mondo. I maggiori esponenti internazionali hanno espresso la loro opinione sulle parole del leader russo. L’America parla di difficoltà, l’Unione Europea parla di “pace nel mondo in grave pericolo”.
Guerra in Ucraina: le reazioni del mondo al discorso di Putin
Da un lato chi sostiene che la pace nel mondo sia a rischio, dall’altro chi invece è convinto che la Russia stia fallendo al sua avanzata in Ucraina. Il discorso di Vladimir Putin, ennesimo rivolto all’Occidente dopo la decisione di vari Paesi di sostenere l’Ucraina durante l’invasione, ha generato tante reazioni da parte dei leader mondiali.
Il capo di stato russo ha fatto sapere, con un monologo andato in onda in tv, che le minacce da parte dell’occidente del nucleare non sono andate a buon fine, visto che anche Mosca è in possesso di armi ben più tecnologiche. Inoltre, ritorna il tema – mai preso sul serio dalla Nato – della russofobia.
Quella sindrome da accerchiamento sempre presente nella storia della Russia, ma che tanti capi di stato internazionale continuano a far finta che non esista. C’è chi legge inoltre nella parole della Zar segni di debolezza, sconfitta e fallimento nella guerra. Lo sostiene fortemente John Kirby, portavoce al consiglio di sicurezza americana, il quale coglie anzi la palla al balzo per mandare un ulteriore segnale: “Gli USA non riconosceranno mai la pretesa russa in Ucraina”.
Segni di debolezza fiutati anche dal Governo britannico, il quale ha interdetto il discorso come un fallimento. Almeno secondo il ministro della Difesa. Ben Wallace ha infatti commentato che tali minacce non possono nascondere i recenti successi ucraini nella guerra, mentre chiama la Russia “emarginata globale”.
Guerra in Ucraina: le reazioni del mondo al discorso di Putin
Non dello stesso avviso di Stati Uniti e Gran Bretagna però Josep Borrel. Con un tweet infatti, l’Alto rappresentante Ue per la politica estera, ha parlato di pace nel mondo in pericolo, sollecitando la comunità europea a unirsi per prevenire escalation disastrose.
Il Consiglio d’Europa si sofferma invece sulla parte del discorso legata ai presunti referendum, chiamandoli una presa in giro – proprio come gli States – e sottolineando che non verranno riconosciuti. Lo ha reso noto la democratica croata Maria Pejcinovic Buric.
Mario Draghi rilancia le sue richieste di rafforzamento degli aiuti all’Ucraina, con una proposta all’Assemblea generale dell’Onu. Il premier rincara la dose sul tetto del prezzo delle importazioni, per ridurre i finanziamenti russi, e incita l’Europa a sostenere Kiev.
La Russia, secondo il primo Ministro, non ha mai dimostrato di volere la fine della guerra, e il referendum risulterebbe ancora una volta una violazione, da condannare con fermezza continua Draghi, dei diritti internazionali.
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