Oggi 24 febbraio 2023 è un anno esatto dall’inizio della guerra, che iniziò nel 2022 con l’invasione da parte della Russia sul territorio ucraino. Ad oggi il conflitto continua imperterrito, poche ore fa la Cina ha diffuso un documento di 12 punti per raggiungere la pace.
Gli Stati Uniti intanto dispongono di un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina dal valore di 2 miliardi di dollari, mentre Der Spiegel afferma che la Russia starebbe trattando con la Cina per la produzione di massa dei droni kamikaze per dotarne il suo esercito.
Oggi, 24 febbraio 2023, è l’anniversario della guerra in Ucraina, lo scorso 24 febbraio 2022 la Russia aveva invaso i territori ucraini dando inizio al conflitto. In tante parti del mondo si sta manifestando e lanciando dimostrazioni per la fine del conflitto.
In Italia sono più di cento le città che sono state coinvolte da ieri in manifestazioni ed eventi pro pace. Europe for peace, ha organizzato tantissimi eventi e manifestazioni su tutto il territorio italiano che si susseguiranno dal 23 al 26 febbraio.
L’intento è sempre quello di chiedere il cessate il fuoco e il ripristino della pace sui territori ucraini. L’Italia però non è la sola nazione che si è mossa in questa direzione, poche ore fa a Londra è stata versata della vernice gialla e blu davanti all’ambasciata russa. Il giallo e il blu sono i colori dell’Ucraina.
La Cina al tempo stesso ha preso una posizione realizzando un documento di 12 punti in cui chiede il cessato il fuoco immediato, il ripristino al dialogo senza interlocutori di mezzo, e la fine delle sanzioni imposte alla Russia dai Paesi occidentali.
Un documento importante perché fino ad oggi la Cina non aveva preso una posizione netta sul conflitto, mentre proprio in occasione dell’anniversario dell’inizio della guerra decide di divulgare questo documento per poter ristabilire velocemente la pace tra le due nazioni.
In queste ore però secondo quanto riportato da Der Spiegel, la Russia avrebbe avviato delle trattative con la Cina per la produzione di massa di droni kamikaze con cui rifornire il proprio esercito.
Secondo Der Spiegel la Cina avrebbe accettato di produrre 100 prototipi di droni ZT-180 e di testarli prima di consegnarli alla Russia. La consegna dovrebbe arrivare entro aprile 2023.
Dall’altra parte invece troviamo gli Stati Uniti che si sono sempre dichiarati apertamente sostenitori dell’Ucraina e che in occasione dell’anniversario hanno scelto di annunciare che sono pronti a fornire altri 2 miliardi di dollari di aiuti agli ucraini.
Questi soldi saranno destinati all’assistenza alla sicurezza, e ad annunciarlo è stato Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, durante uno speciale della Cnn.
Durante questa intervista Sullivan ha dichiarato che Joe Biden è a stretto contatto con Zelensky ed è pronto a fornire tutti gli strumenti e gli aiuti possibili all’Ucraina per riuscire a raggiungere il successo nella guerra.
Dello stesso parere sembra essere anche il primo ministro britannico Rishi Sunak che ha intenzione di sollecitare proprio oggi gli alleati del G7 all’invio degli aiuti a Kiev. L’invio degli aiuti tempestivo e rapido permetterebbe all’Ucraina di ottenere un vantaggio che potrebbe portarla alla vittoria.
Anche Von der Leyen attraverso un Tweet questa mattina ha voluto ribadire la sua vicinanza all’Ucraina e il sostegno dell’Unione Europea alla nazione.
Pochi minuti fa è stato invece annunciato da Yevgeny Prigozhin, capo del gruppo Wagner, che la Russia ha preso il controllo totale del villaggio di Berkhova, la Repubblica Popolare di Donetsk che si trova vicino a Bakhmut. L’annuncio è arrivato tramite il suo servizio di stampa.
Non poteva di certo mancare un messaggio da parte di Zelensky alla sua nazione, e nel suo ultimo videomessaggio, che è stato pubblicato sul canale Telegram del presidente, ha fatto sapere alla nazione di aver avuto una riunione con lo stato maggiore.
Da questo incontro si è appreso che la situazione a est del Paese è difficile e straziante, e che l’esercito sta lottando per resistere all’avanzata russa.
Nella zona a sud del Paese la situazione è invece da ritenersi pericolosa ma il presidente assicura che l’esercito ucraino è in grado di contrastare l’esercito russo.
Nel Mar Nero e a Odessa la situazione viene continuamente monitorata. E a nord della nazione i soldati dell’Ucraina sono avvantaggiati dalla posizione che gli permette di vedere tutte le mosse dell’esercito russo.
A Kherson il gasdotto principale è stato danneggiato da un attacco russo, il gasdotto si occupa di rifornire circa 600 case e più di 40 mila persone. Zelensky ha assicurato che sono state avviate le riparazioni e che proseguiranno fino al ripristino totale della fornitura di calore.
Zelensky si è anche detto pronto a iniziare ad aprire i colloqui con la Cina, anche se ancora non ha visionato a pieno il documento promosso dalla Cina nelle ore scorse.
Questa mattina il presidente Zelensky ha mandato online un nuovo Tweet sul suo canale ufficiale: “il 24 febbraio, milioni di noi hanno fatto una scelta. Non una bandiera bianca, ma una gialloblu. Non fuggire, ma fronteggiare. Resistere e combattere. È stato un anno di dolore, tristezza, fede e unità. E quest’anno, siamo rimasti invincibili. Sappiamo che il 2023 sarà l’anno della nostra vittoria!”.
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