Guerra in Ucraina, Macron parla di negoziato tra Kiev e Mosca: le parole del presidente francese in Romania.
Il presidente francese Macron ha dichiarato, durante una conferenza stampa con il presidente rumeno, di essere lontano da ogni “compiacimento” nei confronti della Russia, sottolineando che il suo omologo ucraino dovrebbe “a un certo punto” negoziare con Mosca la fine della guerra in Ucraina.
Macron: Kiev dovrà negoziare con Mosca
La battaglia di Severodonetsk sembra avvicinarsi al suo epilogo. Le truppe russe hanno respinto i difensori ucraini e hanno distrutto l’ultimo ponte che collegava la città a quella di Lisichansk. Mosca ha annunciato l’apertura, per questo mercoledì, di un corridoio umanitario per evacuare i civili trincerati all’interno della fabbrica Azot.
A Bruxelles, una riunione dei ministri della difesa dei paesi NATO – a cui saranno invitati i paesi partner – esaminerà la questione delle consegne di armi all’Ucraina e una possibile accelerazione delle consegne. Intanto, il viceministro della Difesa, Anna Maliar, ha espresso il proprio rammarico alla televisione ucraina per aver ricevuto “solo il 10% circa delle armi” richieste da Kiev all’Occidente.
Le parole di Emmanuel Macron – in visita in Romania – non lasciano spazio a dubbi. Ecco cosa ha detto il premier francese: “Il presidente ucraino dovrà negoziare con la Russia e noi europei saremo presenti a quel tavolo per offrire garanzie di sicurezza“.
Le perdite dell’esercito ucraino
Le forze ucraine stanno subendo dolorose perdite da quando combattono contro le truppe russe, sia nella città orientale di Sievierdonetsk che nella regione di Kharkiv, ha affermato il presidente Volodymyr Zelenskyy.
Nel discorso tenuto a tarda notte, ha anche affermato che l’Ucraina ora ha bisogno di moderne armi antimissilistiche, aggiungendo che non potrebbe esserci alcuna giustificazione per i paesi partner nel ritardare la consegna. Alcuni razzi russi stanno eludendo le difese e causando vittime, secondo quanto da lui comunicato.
Nel frattempo, le truppe russe controllano circa l’80% della città ucraina orientale di Sievierdonetsk, ferocemente contesa e hanno distrutto tutti e tre i ponti che ne conducono all’esterno. Le autorità ucraine stanno ancora cercando di evacuare i feriti, secondo le dichiarazioni di un funzionario regionale.
Circa 12.000 persone rimangono a Sievierdonetsk, da una popolazione prebellica di 100.000. Secondo Haidai, più di 500 civili si stanno rifugiando nell’impianto chimico della città di Azot, che viene bombarddato incessantemente dai russi.
Il bombardamento dell’Azot si aggiunge a quelle delle acciaierie Azovstal, nel porto meridionale di Mariupol, dove centinaia di combattenti e civili hanno trovato rifugio dai bombardamenti russi.