Il Cremlino denuncia l’uso di agenti chimici negli attacchi della controffensiva ucraina sulla regione di Zaporizhzhia.
Il Ministero della difesa russo denuncia pesantemente l’utilizzo di armi chimiche contro le proprie truppe. Nella dichiarazione rilasciata, si fa specifico riferimento alla tossina del botulino di tipo B.
Il canale di propaganda del Cremlino, Russia Today, ha informato che le truppe russe presenti nell’area di Zaporizhzhia sarebbero state avvelenate dalla controffensiva dell’esercito ucraino con armi chimiche.
Nelle analisi sui soldati russi coinvolti, ci sarebbero tracce della tossina botulinica di tipo B, che è un “veleno organico di origine artificiale”. La neurotossina può causare il botulismo dalle conseguenze mortali anche quando si ingerisce mangiando alimenti contaminati ma può, inoltre, essere utilizzata per scopi medici.
L’informe russo parla di un “forti segni di avvelenamento” di vari soldati ricoverati in ospedale dopo aver stazionato nella zona di Vasilyevka il passato luglio. Tra i malati anche il governatore di Kherson, Volodymyr Saldo, l’ex sindaco della città designato come il capo dell’amministrazione russa installata nella regione. Il governo russo ha dichiarato di preparare un dossier da presentare all’Opac, l’Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche, con le prove a sostegno dell’avvelenamento delle proprie truppe. La nota del Cremlino aggiunge che è lo stesso regime del presidente ucraino Zelensky ad avere autorizzato “gli attacchi terroristici contro il personale militare e civile russo”.
La risposta dell’Ucraina alle affermazioni russe non si è fatta aspettare ed è arrivata per mezzo di fonti del Ministero dell’interno ucraino. “Il presunto avvelenamento”, dichiara il governo ucraino, “potrebbe essere stato causato dal carne in latta scaduta”. È noto, infatti, come i soldati russi rimasero a secco di cibo già nei primi giorni dell’invasione lamentandosi per il ritardo degli approvvigionamenti e delle condizioni del cibo, in molti casi già scaduto prima dell’arrivo, come mostrano diversi video diffusi sui social.
Si teme, in realtà, che quella russa sia una propaganda costruita ad hoc per giustificare un prossimo utilizzo di armi chimiche da parte del governo di Putin.
Siamo arrivati al 178esimo giorno di guerra in Ucraina. La “speciale operazione” di Putin per “demilitarizzare l’Ucraina” è iniziata, infatti, il 24 febbraio scorso. L’ucraina e il mondo occidentale vedono invece la guerra come il tentativo di conquista russa che vuole annichilire l’identità ucraina e che, come ha recentemente dichiarato il nostro presidente Mattarella, “scuote l’identità europea”.
La minaccia più recente è l’occupazione della centrale nucleare più grande d’Europa, quella di Zaporizhizhia, che i russi hanno convertito in una base militare. I rumori di un’instabilità del centrale si sono fatti più forti proprio negli ultimi giorni con il tentativo dei russi di deviare la produzione di energia elettrica generata dal reattore alla regione occupata della Crimea.
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