Siamo al 467esimo giorno di guerra in Ucraina e oggi l’attenzione è concentrata su una grande operazione che Kiev ha lanciato su vasta scala.
Questa è stata respinta, lo ha fatto sapere l’esercito russo. Ma oggi c’è anche un’altra notizia che tiene banco in merito al conflitto, ovvero l’inizio della missione Vaticana annunciata di recente da Papa Francesco, infatti il cardinal Zuppi si trova nella capitale Ucraina.
Le notizie di oggi si aprono con il comunicato da parte dei russi, che l’esercito è riuscito a respingere un vasto attacco lanciato da Kiev nella regione del Donetsk. A diffondere la notizia è stato il ministro della Difesa russo, che oltre alle agenzie di stampa l’ha pubblicata anche su Telegram. Si legge che le l’esercito di Mosca ha sventato un’importante operazione militare del nemico e ucciso centinaia di militari durante questa offensiva che sarebbe scattata impiegando sei battaglioni meccanizzati e due con carri armati.
La regione orientale del Donetsk è annessa al momento alla Russia e mentre era in corso la controffensiva si intensificavano i bombardamenti lungo il confine, su cinque settori del fronte. Sembra fra l’altro che da mesi il Paese di Zelensky studi questo attacco sperando di recuperare il territorio che ha perso, tuttavia non c’erano stati comunicati che lasciassero capire il momento in cui sarebbe iniziato.
Si tratta di un dispiegamento di forze massiccio e ora si aspetta la replica dell’Ucraina ma ancora non sono arrivati commenti, tranne le parole del presidente che hanno annunciato una nuova controffensiva nelle aree ucraine sotto il controllo dei russi. Lo ha dichiarato durante un’intervista al Wall Street Journal, dove ha detto di essere convinto nel successo di questo nuovo attacco preannunciato da mesi. Ammette però che ci sono diverse incognite e non sa quanto tempo ci vorrà per pianificarla al meglio.
La Russia sta diventando sempre più forte, si parlava tempo fa di una debolezza dovuta alla mancanza di armi ma i media giapponesi, sulla base delle analisi dei registri doganali di tre Paesi, hanno riferito che il Paese sta riacquistando componenti per sistemi d’arma che in precedenza aveva inviato in India e nel Myanmar.
In particolare il Cremlino sta acquistando delle componenti di carri armati e missili che erano stati venduti ed esportati nei Paesi dell’Asia, in questo modo è in corso quindi un ammodernamento dei vecchi veicoli corazzati da usare chiaramente nell’ambito del conflitto.
Più potenza per l’esercito di Putin dunque, colui imputato di aver scatenato tutto e che per questo è stato raggiunto da diverse sanzioni internazionali, compreso un mandato di arresto da parte del Tribunale dell’Aja, però Zelensky denuncia che la Russia riesce ad aggirare questi provvedimenti. Precisamente, dall’inizio dell’invasione la Polizia Nazionale ha avviato più di 80mila procedimenti penali sui fatti dei crimini degli occupanti russi.
Nono sono mancati attacchi importanti che è giusto riportare nel bollettino odierno, come la caduta di due droni questa mattina sull’autostrada M3 nella regione ucraina di Kaluga. A renderlo noto è stato il governatore e ha sottolineato poi che i velivoli non sono esplosi, però l’area è stata isolata per motivi di sicurezza.
I droni sono particolarmente utilizzati dall’esercito russo, che solo a maggio ne ha lanciati oltre 300 sui territori ucraini. Si tratta del dato maggiore in questo senso, registrato dall’inizio dell’invasione. Questo comportamento potrebbe avere lo scopo di costringere Kiev a consumare le sue scorte di missili di difesa aerea, questo pensa il ministero della Difesa britannico, che ha diffuso la notizia in un rapporto pubblicato su Twitter. Però anche l’Ucraina risponde spesso in questo modo, infatti oggi il governatore di Belgorod, in Russia, ha segnalato un incendio in un impianto energetico, conseguente a un ordigno esplosivo sganciato da un drone. Non ci sono state vittime e i servizi energetici sono rimasti intatti.
È stata una giornata di intensi episodi anche quella di ieri, dove la Russia ha lanciato 14 missili e ci sono stati 40 attacchi aerei. Ci sono state molte vittime ed edifici residenziali distrutti, altri danneggiati. Segnaliamo in particolare dei bombardamenti nell’oblast di Kharkiv, uno dei punti caldi del conflitto, dove due civili sono stati uccisi e altri tre rimasti feriti. I russi hanno cercato di entrare nella regione ma le truppe non sono riuscite a penetrare i confini.
Mentre sul campo di battaglia si combatte per riacquistare i territori perduti, mediaticamente Zelensky ha posto l’attenzione anche su un altro punto fondamentale, quello dei bambini ucraini.
È un argomento che sta molto a cuore al presidente, che nel suo tradizionale discorso serale alla nazione ha elencato le vittime ucraine registrate di recente, poi si è soffermato appunto sui bambini:
“non abbiamo informazioni complete sulle centinaia di bambini deportati in russia. ad oggi 371 sono tornati ma verrà un giorno che tutti, non solo quelli ucraini, saranno protetti da un male come quello russo”.
Non tutti sono dalla parte della Russia, anzi in verità la maggior parte dei Paesi occidentali è contro Putin, come la Svezia che si appresta ad entrare nell’Alleanza atlantica. I colloqui per discutere di questo inizieranno il 12 giugno. Ma contro le azioni del Paese ci sono anche delle milizie russe, una di queste è la Legione Libertà di Russia, che ha annunciato in queste ora il trasferimento in Ucraina dei soldati russi fatti prigionieri durante le incursioni a Belgorod. I miliziani hanno detto che hanno provato anche a mediare con il governatore ma non ha voluto farlo.
In questo contesto di morte e guerra c’è chi ha sempre cercato di mandare messaggi di pace, facendo appelli perché questa carneficina cessi. Si tratta di Papa Francesco, che di recente ha affermato che il Vaticano effettuerà una missione id pace in Ucraina ma non sono stati forniti dettagli precisi.
Sappiamo pero che il Cardinal Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, sarà oggi e domani nella capitale ucraina come inviato del Papa. Il suo ruolo è quello di ascoltare le autorità del Paese circa le possibili vie per raggiungere la pace, dovrà inoltre sostenere i gesti di umanità che contribuiscono ad allentare le tensioni.
Proprio lui aveva rivolto un pensiero circa una settimana fa, al popolo martoriato vittima di una guerra fratricida che sta sterminando non solo militari ma anche civili e tanti bambini.
Il Cardinale è stato scelto appositamente da Bergoglio come inviato per tale missione. Al momento la sala stampa vaticana ha parlato solo del viaggio in Ucraina e non di uno analogo a Mosca, che però dovrebbe essere in preparazione.
La notizia di quanto sta accadendo era già stata diffusa il 20 maggio e in seguito il Cardinale Pietro Parolin aveva spiegato che l’obiettivo di questa missione non è la mediazione ma il raggiungimento di un clima sereno che possa portare a percorsi di pace.
Lo stesso Zelensky aveva chiesto il 13 maggio, durante un incontro con il Papa, di averlo vicino nel suo percorso di raggiungimento di pace, specificando però che l’unico modo è la linea ucraina. Ha anche condannato i crimini russi, dicendo che è impossibile avere l’uguaglianza fra la vittima e l’aggressore perché significherebbe sminuire quanto sta accadendo.
Papa Francesco dal canto suo ha assicurato la preghiera costante, testimoniata anche dai suoi tanti appelli fatti in pubblico e dall’invocazione della pace, fin dal febbraio dell’anno scorso. Entrambi nel corso di quell’incontro hanno convenuto sulla necessità di proseguire gli impegni umanitari per sostenere la popolazione e Bergoglio ha sottolineato anche l’importanza di intervenire subito verso le persone più fragili.
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