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Guerra in Ucraina: perdita di vapore nella centrale di Zaporizhzhia

Le ultime notizia della guerra in Ucraina ci portano di nuovo a Zaporizhzhia, dove la centrale sta perdendo vapore da un reattore.

La centrale nucleare di Zaporizhzhia – Nanopress.it

È il numero 4 quello guasto, controllato attualmente dall’esercito di Mosca. È stato spostato da un arresto “a caldo” a uno “a freddo”, per questo problema ma non è l’unica notizia di oggi in merito a una situazione incandescente e delicata che non accenna a diminuire in termini di attacchi. La cittadina russa di Domodedovo è stata colpita da una serie di esplosioni mentre i russi hanno lanciato un attacco con droni nella regione di Rivne, distruggendo un deposito di petrolio. Vediamo nel dettaglio la situazione delle ultime ore.

Guerra in Ucraina: problemi a Zaporizhzhia

Zaporizhzhia è uno dei luoghi simbolo della guerra in Ucraina, perché qui sorge la principale centrale nucleare del Paese preso di mira dai russi ma anche quella con più elevata produzione elettrica in Europa e fra le più grandi del mondo per quanto riguarda la produzione di energia.

L’esercito del Cremlino l’ha occupata il 4 marzo del 2022, pochi giorni dopo l’inizio dell’invasione e ancora oggi continua ad essere gestita dalla superpotenza guidata da Putin, o meglio dal personale ucraino ma sotto il controllo russo.

Situata nella città di Enerhodar, nell’Ucraina centrale, è un luogo strategico per le forze armate russe perché l’impianto genera la metà dell’elettricità proveniente da fonte nucleare prodotta in Ucraina ma anche un quinto dell’elettricità totale del Paese.

Le tensioni erano già alte nell’area dell’impianto perché a inizio luglio era tornato lo spettro di un incidente nucleare, con la Russia accusata di aver posizionato ordigni esplosivi sul tetto della centrale. L’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) è impegnata in prima linea per difendere il Paese da rischi correlati ad attacchi in questa zona, incidenti sui reattori infatti sarebbero catastrofici per l’Ucraina.

Già l’anno scorso il presidente dell’Agenzia Rafael Grossi aveva raggiunto l’impianto per valutarne le condizioni e proprio lui aveva denunciato alcuni mesi fa che troppi bombardamenti stanno avvenendo intorno a Zaporizhzhia e il pericolo è costante.

Oggi è arrivata una notizia allarmante, uno dei 6 reattori infatti – il quarto – perde vapore. Così è stato spostato da un arresto “a caldo” a uno “a freddo”. Intorno alle 11.36 di questa mattina la centrale è rimasta di nuovo scollegata dalla rete elettrica esterna e ha dovuto ricorrere a quella di riserva, che si utilizza in casi di emergenza.

La società che gestisce l’impianto ha reso noto questo particolare, avvisando che c’è il serio rischio di trovarsi in un blackout perché questa linea di riserva ha una capacità di gran lunga inferiore a quella della rete elettrica. “Un regime tale è difficile, la durata è limitata e può provocare falle dell’equipaggiamento principale dell’unità energetica” ha dichiarato Energoatom su Telegram.

La notizia dei problemi al reattore 4 è stata riportata anche da Interfax, che in una nota ha scritto che il personale dell’impianto ha rilevato una perdita nei tubi e così è stato deciso di arrestare il reattore a freddo per garantire un regolare funzionamento dell’apparecchiatura durante l’autunno e l’inverno“.

Gli eventi di oggi

Se ci allontaniamo per un attimo da questo punto strategico e importante intorno al quale ruotano molte fasi della guerra in Ucraina, poniamo l’attenzione sugli eventi della giornata di oggi, partendo da questa mattina quando intorno alle 11.20 è giunta la notizia di una donna rimasta ferita nella cittadina di Sergiev Posad, vicino Mosca, a causa di un’esplosione avvenuta ieri in un deposito di fuochi d’artificio. Oltre a lei che è quella che ha riportato le ferite più serie, circa una settantina di persone hanno avuto bisogno di cure mediche.

Sempre di questa mattina è la notizia della riapertura dei corridoi nel Mar Nero per navi mercantili civili, pur avvisando del rischio di mine russe lungo questa tratte.

Poi, altra notizia importantissima di oggi, riportata da agenzie di stampa russe e ucraine, è quella relativa all’incendio alle porte di Mosca. La località è quella di Domodedovo, luogo dove si trova il secondo aeroporto della capitale russa. Poi ci sono stati degli attacchi con droni sempre intorno alla zona di Mosca ma questi sono arrivati in risposta di altrettanti attacchi registrati nella notte in Ucraina.

Incendio a Domodedovo – Nanopress.it

Le forze russe ne hanno lanciati 10, di cui 7 sono stati intercettati e abbattuti dall’Aeronautica Militare. Nemmeno Zaporizhzhia è stata risparmiata dai bombardamenti nonostante più volte sia stato evidenziato – come dicevamo in precedenza – come l’area sia particolarmente delicata e danni alla centrale potrebbero portare a conseguenze disastrose.

La regione è stata colpita più di 80 volte nelle ultime 24 ore. Sono andati distrutte abitazioni e scuole in 21 insediamenti.

In un clima così teso, in cui Kiev tenta di salvare quante più vite possibili cercando di prevedere i prossimi attacchi e ordinando l’evacuazione delle zone più soggette ad essere colpite come Kupiansk e Kharkiv, ci sono alcune notizie particolarmente importanti che ci danno un’idea di come la Russia voglia imporre il controllo sui territori ucraino e i suoi cittadini ma anche su quelli della stessa Federazione.

Probabilmente le autorità stanno ostacolando l’accesso dei russi alle reti private virtuali, che tutti conosciamo come vpn, anche perché consentono di aggirare la censura imposta dallo Stato. A scrivere questo è stato il ministero della Difesa britannico nel suo aggiornamento di Intelligence. Queste reti consentono di mantenere la privacy e nonostante siano illegali da alcuni anni in Russia, consentono un’informazione chiara, trasparente e obiettiva, anche in merito alla guerra in Ucraina.

Le vpn sono di certo un punto debole nell’ambito dei tentativi di Mosca di controllare l’informazione interna e il rapporto degli inglesi lo evidenza bene. L’intelligence del Paese segue da tempo le vicende del conflitto e il Regno Unito si sta attivando anche in altri modi per prevenire crisi come quelle causate da questa offensiva russa.

L’anno prossimo ad esempio ospiterà il summit mondiale sulla sicurezza energetica per discutere delle misure per rafforzare l’approvvigionamento dal rischio di crisi analoghe a questa ma anche per parlare di transizione energetica. La Russia non è stata invitata ovviamente, invece Putin è al centro di una notizia molto importante arrivata proprio oggi, riguardante un possibile incontro con Zelensky a Dubai.

Zelensky – Nanopress.it

In occasione della conferenza sul clima, la Cop28 di Dubai, i due leader potrebbero trovarsi faccia a faccia, in un tentativo di mediazione suggerito da Mohammed bin Zayed, presidente degli Emirati. Da mesi è impegnato insieme a Papa Francesco per la ricerca di un’uscita negoziale al conflitto nel cuore dell’Europa, che davvero questo incontro possa segnare la svolta?

Al momento è difficile pensare a un punto di incontro, infatti l’esercito di Mosca e quello cinese stanno effettuando esercitazioni militari congiunte nell’area del Pacifico, nel frattempo le forze armate russe hanno conquistato 5 roccaforti e 4 punti di osservazione a Kupiansk.

Sappiamo che Mosca sta perdendo tanti soldati, tanto da dover costruire un crematorio vicino Melitopol in modo da non dover rimpatriare le salme di chi sta perdendo la vita in battaglia. Le forze di occupazione russe tentano di nascondere la vera entità delle perdite, seppellendo i corpi nei territori occupati invece che rimandare i resti dalle rispettive famiglie in Russia. Un aspetto tragico che rispetto a quello che abbiamo detto finora in questo articolo, ci tocca profondamente dal lato umano.

Putin è ormai diventato un dittatore, uno spietato criminale di guerra con cui sarà difficile negoziare. “Perché mai una persona che ha dato vita a una guerra su vasta scala, con uccisioni di massa, esplosioni di strutture critiche, torture ed altri crimini, dovrebbe decidere volontariamente di rispettare il diritto internazionale? È un assassino e un criminale contro l’umanità che si fa beffe delle sanzioni internazionali. Credo che con questi presupposti sia difficile arrivare alla pace” ha detto il consigliere presidenziale ucraino Podolyak.

Claudia Marcotulli

Diplomata in grafica pubblicitaria, amo l'arte, la natura, gli animali, la grafica, la fotografia e la scrittura.

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