Zelensky chiede materiale militare per impedire all’esercito russo di continuare a guadagnare terreno nelle regioni di Luhansk e Donetsk, dove Putin ha concentrato le truppe da diverse settimane.
Questo sabato, la Russia ha rivendicato il pieno controllo della città di Lyman a Sverodonetsk, Luhansk. Nel discorso serale, il presidente ucraino ha chiesto aiuto alla comunità internazionale.
Volodymyr Zelenskyy ha detto che ogni giorno la Nato deve fare uno sforzo per rafforzare la difesa dell’Ucraina, soprattutto nella fornitura di armi. Il capo dello Stato afferma che gli invasori sono “tecnologicamente inferiori” all’Ucraina grazie all’aiuto degli alleati “che forniscono tutto il necessario per proteggere la libertà”.
Zelenskyy ha detto di essere ancora fiducioso che gli aiuti continueranno ad arrivare. “Non vedo l’ora di ricevere buone notizie la prossima settimana”, ha detto il presidente ucraino.
Alla periferia di Kharkiv, a nord della città, i campi di grano risentono delle difficoltà della guerra. Ci sono molte granate inesplose che rendono le zone coltivate molto pericolose. I produttori preparano un altro raccolt,o ma hanno migliaia di tonnellate di grano in deposito, in attesa di essere vendute.
L’Ucraina ha sempre esportato grano in tutto il mondo. Un accordo che la Russia ha interrotto non facendo più transitare il cereale chiuendo l’attività di diversi porti ucraini, utilizzati per spedire prodotti, come il grano, che sta causando una crisi alimentare in quasi ogni angolo del pianeta.
Il Cremlino ha ammesso questo sabato che consentirà l’esportazione di vari prodotti, compresi i cereali ucraini. Il porto di Mariupol, città controllata dalla Russia, ha già ripreso l’attività. A Odessa, non ancora. Ma una nave Open Arms è riuscita ad attraccare con 24 tonnellate di cibo.
Questa è una notizia molto importante, perché, secondo i dati forniti dalle organizzzioni umanitarie che fanno capo all’Onu, se non si dovesse riuscire a far esportare il grano dall’Ucraina, con l’India, altra grande esportatrice, in difficoltà per una siccità mai avuta nel Paese, 45milioni di persone nel mondo rischiano di morire letteralmente di fame.
Questo allarme fino ad oggi non ha affatto cambiare idea a Putin, che ha continuato a bloccare i porti ucraini. Da ieri sembra che qualcosa si stia finalmente muovendo, e questa decisione, se sarà ampliata, permeterà almeno di dare un po’ di respiro ai paesi che si trovano in difficoltà, e non riescono a sfamare i propri cittadini.
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