Zelensky pressa la Germania sull’armamento, al fine di ottenere un sostegno per la guerra in Ucraina. Il leader chiede certezze agli alleati tedeschi.
Il presidente ucraino durante un’intervista alla Zdf sollecita Berlino sul fornimento di armi inadempiente rispetto agli altri Paesi alleati. Zelensky ha chiesto esplicitamente certezze sul sostegno, facendo il confronto con la Francia e il Regno Unito, i quali si sono attivati subito per soccorrere Kiev.
Zelensky esorta il cancelliere tedesco Olaf Scholz a prendere una posizione più chiara nel confronto con la Russia, criticando i tentativi della Germania di mantenere una veste neutrale nelle relazioni tra Kiev e Mosca.
“Abbiamo bisogno che il cancelliere Scholz ci rassicuri che la Germania sostiene l’Ucraina.
Lui e il suo governo devono decidere.”
La città di Severodonetsk nell’Ucraina orientale viene assediata e circondata dai russi, affrontando anche l’incubo dell’isolamento in quanto tutti e tre i ponti che portavano al centro della città sono stati distrutti. Di conseguenza, è impossibile evacuare i residenti o trasportare ogni tipo di merce.
A comunicarlo è Oleksandr Stryuk (capo dell’amministrazione civile della città nella regione del Luhansk), riferendosi anche ai rifugi antiaerei dell’impianto chimico Azot, che sono sotto il mirino costante delle forze del Cremlino. All’interno del sito sono rifugiati più di 500 civili, 40 dei quali sono bambini.
“IL COSTO UMANO DELLA BATTAGLIA DI
SEVERODONETSK È TERRIBILE.
CI SONO ANCORA 540-560 CIVILI.”
Nella fabbrica sono stoccati contenitori con all’interno sostanze chimiche, dunque eventuali danni sarebbero fatali.
Nel mentre, le truppe nemiche stanno abbandonando le loro posizioni, ritirandosi a Lysychansk sotto la pressione di unità armate e forze speciali cecene. L’ufficio stampa dei separatisti comunica:
“UOMINI DELLA MILIZIA DELLA REPUBBLICA POPOLARE DEL LUGANSK E DEL REGGIMENTO PER LE OPERAZIONI SPECIALI AKHMAT STANNO GRADUALMENTE SPINGENDO IL NEMICO FUORI DALLA ZONA INDUSTRIALE.”
Scoperta anche un’altra fossa comune vicino a Bucha, nella regione di Kiev. Secondo il capo della polizia regionale Andrii Niebytov, essa conteneva i corpi di sette civili, alcuni di essi con le mani legate e le ginocchia colpite da proiettili. Sono in corso le operazioni per identificare i cadaveri, probabilmente vittime di torture.
Intanto il giornale Kyiv Independent comunica la lenta avanzata di Mosca verso Kharkiv, nell’est Ucraina. Durante la notte sono scoppiati sei incendi procurati dai bombardamenti, causando il danneggiamento di alcune abitazioni e due feriti.
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