Molti Paesi europei dipendono dal grano esportato dall’Ucraina, ma per via della guerra in corso il suo trasporto era in bilico. Ora, arriva la prima intesa con Istanbul che potrebbe sbloccare la situazione.
Ogni giorno ci sono sviluppi che riguarda la guerra tra Russia e Ucraina, nuovi bombardamenti, nuovi accordi e piani per cercare di risolvere una situazione che ormai dopo mesi è diventata davvero pesante e insostenibile.
Ieri, pare, ci sia stato un primo spiraglio di luce per l’esportazione del grano ucraino, dal quale dipendono molti paesi europei. A Istanbul, infatti, è stato fatto un grande passo avanti.
Con la guerra scoppiata tra Russa e Ucraina, quando alla fine dello scorso febbraio Vladimir Putin mandò le sue truppe in Donbass, sono state tantissime le ripercussioni sia sul popolo ucraino che sull’economia dell’Europa in generale.
Un problema tra tanti è il blocco dell’esportazione del grano ucraino, che è da mesi nei porti del Paese ostacolato dalle forze armate ucraine che presiedono le acque per evitare un invasione delle navi da guerra russe.
Ieri, mercoledì 13 luglio, c’è stato un vertice a Istanbul tra Kiev e Mosca, intermediato dal governo turco, per trovare un accordo e sbloccare le merci. Sembra un primo passo verso un’intesa che potrebbe risolvere la situazione, ma ancora non è detta l’ultima parola.
In merito a questo incontro, che dovrebbe continuare la settimana prossima con la firma di un vero e proprio accordo, il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres si è detto soddisfatto e ha ringraziato entrambe le parti per lo sforzo effettuato.
Secondo lui, questa intesa sarà un passo molto importante per scongiurare la crisi alimentare che già, dopo più di 5 mesi è alle porte.
Una buona notizia, quindi, questa dell’intesa tra Russia e Ucraina sul grano, ma in quest’ultima ora sono anche le brutte notizie arrivate agli organi di stampa.
Infatti, proprio pochi minuti fa, il governatore ucraino di Lugansk, Serhgiy Gaidai, ha comunicato su Telegram che gli attacchi brutali da parte dei russi continuano.
A quanto pare, sarebbero ben dodici gli attacchi lanciati dall’esercito di Putin su aree popolate tra il confine tra il Lugansk e il Donetsk.
Inoltre, questa mattina 14 luglio sono stati lanciati dei missili sulla zona industriale di Kramatorsk, nell’Ucraina orientale. Un attacco che ha fatto saltare l’elettricità in tutta la città, dove gli abitanti sono presi dal terrore di altri bombardamenti imminenti.
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