Nella giornata odierna, giunta al 373esimo giorno di conflitto tra Ucraina e Russia, si stanno svolgendo degli intensi bombardamenti dentro e nelle zone limitrofe di Bakhmut.
Continua senza sosta e senza freno la guerriglia nello stato di Zelensky. Dopo più di un anno di conflitto, nella giornata di oggi, le forze militari russe hanno occupato la città di Bakhmut.
La Cnn ha riportato che oggi, nel 373esimo giorno di conflitto tra Ucraina e Russia, le forze armate di Putin hanno attaccato la città di Bakhmut, comprese le zone limitrofe. Un combattimento senza sosta per cercare di invadere una nuova fetta dello stato di Zelensky.
Wagner Evgeny Prigozhin, fondatore del gruppo di mercenari russi, ha dichiarato che i suoi uomini hanno completamente preso d’assalto l’intera cittadina, situata nella regione del Donetsk.
Nel frattempo, il leader ucraino è stato invitato a fare evacuare le persone anziane e i bambini prima che la situazione possa degenerare.
“Le forze russe stanno avanzando a Bakhmut, ma non al ritmo che vorrebbero”.
Queste le parole dichiarate da Oleksiy Danilov, segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, in una intervista rilasciata agli organi di stampa locali.
Non si placano i combattimenti nella città di Bakhmut nonostante le forze russe siano a rilento come dichiarato dal segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov.
Nel frattempo, le forze ucraine avrebbero fatto saltare un ponte ferroviario, sempre nella città di Bakhmut. Secondo il Guardian, che ha pubblicato le immagini del video, potrebbe essere un chiaro segnale da parte dell’Ucraina a gettare le armi e a ritirarsi dalla città.
“Il ponte che ora viene mostrato come prova che ce ne stiamo andando è stato fatto saltare in aria molto tempo fa. Chi è a Bakhmut lo sa. Adesso c’è stato solo un colpo di controllo. Non diffondete il panico”.
Queste le parole dei militari ucraini, smentendo così le voci diffuse nella giornata di oggi. Gli Stati Uniti D’America e la Nato continuano ancora a dare aiuti allo stato ucraino, fornendo armi e al tempo stesso cercando di annientare la Russia.
Il coordinamento ucraino per il trattamento dei prigionieri di guerra ha dichiarato che oltre 10 mila sodati russi hanno gettato le armi volontariamente attraverso il progetto denominato “voglio vivere”.
Nato nel settembre dello scorso anno, prevede una linea telefonica 7 giorni su 7 e che consente ai militari russi di ritirarsi e gettare le armi. Un programma che sta riscuotendo grande successo e che dalla sua apertura, il sito internet è stato visitato da 14 milioni di persone.
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