Adesso con la guida autonoma stanno cominciando ad esagerare. Paghereste un biglietto per assistere ad una corsa automobilistica in cui i piloti non ci sono? Perché sembra che la stiano organizzando. La Formula E, secondo le dichiarazioni del suo amministratore delegato Alejandro Agag, vuole preparare per le prossime due stagioni una competizione di supporto chiamata Roborace, in cui sulla pista correranno vetture elettriche senza pilota.
La Formula E è il campionato mondiale per vetture monoposto a sola trazione elettrica, che sta attirando una certa curiosità crescente. Ma qui i piloti ci sono, eccome; molti di loro provengono dalla Formula 1. Inoltre il team Renault è diretto da un certo signore di nome Alain Prost, uno che di pilotaggio se ne intende.
Ma Roborace cos’è? Un porno per ingegneri? Invece di appassionarsi allo stile di un pilota nei sorpassi, su cosa dovrebbe entusiasmarsi il pubblico? Sulla pulizia nelle righe del codice software delle auto? Chi sale sul podio a stappare lo champagne? I programmatori? Invece di rischiare la vita ad ogni corsa come i veri piloti, qual’è il loro pericolo? Un problema al tunnel carpale per eccessivo uso del mouse? E nei bar i tifosi, invece di discutere sull’ultimo duello fra Vettel ed Hamilton, parleranno dei bug nell’ultimo upgrade del software delle macchine di Roborace?
Purtroppo le case automobilistiche, quasi tutte, si sono lanciate a testa bassa verso la guida autonoma. Il bello è che poi negli slogan del marketing parlano di “piacere di guida”. Togliere la persona dall’equazione, rimuovere la libertà di decidere: questo è il prossimo futuro? Pagare e basta? Tanto vale andare in giro in tram. Detto da uno che detesta i tram come la peste.