Nelle sperimentazioni sulla guida autonoma la Ford sta testando un sistema di sensori che consente all’auto di percorrere le strade anche al buio, senza usare i fari.
In un tracciato di prova che la casa americana possiede in Arizona il sistema è stato montato a bordo di una Fusion, la versione americana della Mondeo (oppure la Mondeo è la versione europea della Fusion, è lo stesso). L’apparato usa la tecnologia Lidar, acronimo di Light Detection and Ranging (individuazione e rilevamento tramite luce). Questa tecnica, sviluppata negli anni ’60 e comunemente usata in ambito scientifico e militare, utilizza un fascio laser per determinare la distanza di un oggetto; a grandi linee, è una sorta di radar che invece delle onde radio usa la luce.
Nelle automobili odierne i sistemi di rilevamento degli ostacoli usano generalmente videocamere e radar. Ma le videocamere al buio funzionano molto male, poiché la luce che raggiunge il sensore ottico è molto scarsa; i radar non hanno bisogno di luce, ma la natura delle onde elettromagnetiche impiegate da questi dispositivi li rende meno efficienti nel rilevare superfici non metalliche, come ad esempio le rocce o anche la pioggia. Il Lidar invece è un importante aiuto perché la lunghezza d’onda del laser è molto più piccola, quindi è in grado di rilevare anche superfici e oggetti che sfuggono ai radar.
Gli esperimenti della Ford affiancano a Lidar, radar e videocamere anche un sistema di mappe tridimensionali ad alta risoluzione, che contengono informazioni dettagliate su strade, segnaletica, edifici, alberi e conformazione geografica e topografica generale del territorio.
Gli impulsi Lidar (quantificati in 2,8 milioni al secondo) vengono localizzati in tempo reale sulla mappa e comunicati al sistema di guida del veicolo, che diventa quindi in grado di marciare da solo al buio, a fari spenti, anche su percorsi tortuosi.