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Categories: Ambiente

Gustnado in Qatar: che cos’è questo fenomeno atmosferico vorticoso

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Dei tanti fenomeni rilanciati sui social network che diventano virali in breve tempo, si segnala negli ultimi tempi il filmato di un gustnado in Qatar, che ha fatto scattare la scintilla della curiosità in molti internauti, che ignorano l’origine e le caratteristiche peculiari di questo strano fenomeno atmosferico, simile a un tornado ma con differenze essenziali, come vedremo. Inoltre fortunatamente il gustnado, parola che contrae la definizione inglese gust front tornado, non è legato ad eventi distruttivi come uragani e tifoni, e i danni che produce sono relativamente contenuti. Scopriamo da vicino che cos’è un gustnado, come si forma, e le differenze rispetto ad un ‘normale’ tornado.

Il video del gustnado in Qatar ha avuto dunque l’indubbio merito di gettare luce su un fenomeno non così insolito, ma facile a confondersi: rispetto ad un normale tornado, il gustnado non è legato a nuvole temporalesche, si forma negli strati più bassi dell’atmosfera, e genera un piccolo vortice di polvere e detriti di breve durata e debole intensità. Quello che colpisce del video diffuso sul web è proprio il livello quasi ad altezza del terreno di questo vortice, che ha in ogni caso un’estensione spaziale e temporale limitata. Dato il suo livello di ‘fratello minore’ del tornado, ci si lasci passare questa terminologia impropria per descriverlo, se ne deduce anche che il gustnado produce danni infinitamente minori rispetto alle classiche trombe d’aria.

Secondo quanto riferiscono gli esperti, il gustnado produce infatti danni di lieve entità come rottura di finestre, rami e capovolgimento di cassonetti della spazzatura: il vortice in generale si forma nella zona outflow di una tempesta, dove le raffiche superano i 93 chilometri orari, specialmente nel gust front o nella shelf cloud, ossia una nuvola ‘a mensola’, che precede l’arrivo di una tempesta, o ancora dopo che una tempesta è già passata. Il gustnado tende ad esaurirsi dopo pochi secondi o qualche minuto, ma se ne possono formare anche più di uno contemporaneamente: ora che è stato immortalato e diffuso attraverso i social network, questo curioso fenomeno meteorologico diventerà senz’altro più celebre e conosciuto rispetto a quanto lo è stato fino ad oggi, visto che era noto solo agli addetti ai lavori, facilmente equivocabile con il normale tornado.

Giulio Ragni

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