Le vittime dell’incidente aereo avvenuto questa mattina a Guidonia sono il tenente colonnello Giuseppe Cipriano e il maggiore Marco Meneghello.
Sarebbe stato proprio quest’ultimo a finire tra le palazzine, schiantandosi poi su un’auto parcheggiata. Stando al racconto dei testimoni, Meneghello era ancora vivo quando è precipitato l’aereo ed è riuscito a chiedere aiuto, ma quando i residenti sono tornati con un estintore, il velivolo è esploso, senza lasciargli scampo.
L’altro velivolo si è invece schiantato in zona laghetto San Giovanni. Per entrambi i piloti, che appartenevano al 60° stormo, non c’è stato nulla da fare. La Procura di Tivoli ha aperto un’indagine per accertare le cause del drammatico schianto. Gli altri due piloti che erano partiti dalla base di Guidonia per un’esercitazione sono regolarmente rientrati.
Poteva essere una strage, ma la prontezza di chi sugli aerei ci aveva trascorso anni di vita ha evitato che accadesse. Questa mattina, poco dopo le 11, si è verificato un incidente aereo a Guidonia, centro alle porte di Roma. In volo si erano alzati 4 aerei Siai Marchetti 208 di addestramento militare, ma due di questi si sono scontrati tra loro. Un aereo è precipitato tra le abitazioni in via Casal Bianco, l’altro nella zona del laghetto San Giovanni. Alla guida dell’aereo precipitato nel centro abitato c’era il maggiore Marco Meneghello, di Legnago, in provincia di Verona, 46 anni da compiere il prossimo mese di agosto. Meneghello era in Aeronautica dal 1999 ed era istruttore di volo a Guidonia presso il 60esimo Stormo.
Come riferisce La Repubblica, alcuni testimoni hanno raccontato i drammatici istanti che hanno preceduto la morte di Meneghello. Stando al loro racconto, il pilota era ancora vivo quando l’aereo si è abbattuto sull’asfalto. Prima di precipitare, ha evitato di colpire i palazzi e si è schiantato su un’auto parcheggiata. È riuscito a gridare ‘aiuto’, ma quando i residenti sono accorsi con un estintore, l’aereo è esploso sotto i loro occhi e per il pilota non c’è stato più nulla da fare.
“Secondo me il pilota ha fatto qualcosa per evitare i palazzi, è sceso in obliquo centrando l’asfalto. Ci ha graziati, o prendeva il palazzo a sinistra o quello a destra”
ha raccontato un testimone.
Stessa drammatica sorte è toccata al suo collega, il tenente colonnello Giuseppe Cipriano, 48 anni, originario di Taranto. Era entrato in Aeronautica a 21 anni, ed era istruttore di volo al 60esimo Stormo di Guidonia.
Commosso il ricordo del corpo dell’Aeronautica Militare, che ha condiviso una foto dei due colleghi sulla pagina Facebook ufficiale, ricordando la loro lunga carriera e le tante ore di volo che entrambi avevano alle spalle.
Intanto, mentre si cerca di capire cosa sia accaduto ai due piloti e cosa abbia provocato il drammatico incidente, la Procura di Tivoli ha aperto un’indagine.
Resta da chiarire cosa sia accaduto a due piloti così esperti. Al momento le ipotesi sono ancora ‘ipotesi’, e nessuna certezza si ha su eventuali responsabilità. Resta il cordoglio dei colleghi e delle istituzioni, tra cui il presidente del Consiglio – Giorgia Meloni – che ha espresso parole di vicinanza per i familiari delle due vittime.
“A NOME DEL GOVERNO ESPRIMO LE MIE PIÙ PROFONDE CONDOGLIANZE E LA MIA VICINANZA ALLE FAMIGLIE, AI COLLEGHI DEL 60ESIMO STORMO E ALL’INTERO CORPO DELL’AERONAUTICA MILITARE. A LORO VANNO LE NOSTRE PREGHIERE”
si legge in un tweet pubblicato dalla leader di Fratelli d’Italia.
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