Harry Potter è esistito davvero, ma il vero scoop è che in realtà l’alter ego reale non fosse un mago, ma un babbano. Il maghetto di J.K. Rowling ha un antenato, o meglio un suo omonimo. Il vero Harry Potter è vissuto tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento a Bradford, era un giocatore part-time di calcio e lavorava come tintore tessile, ma morì sotto le armi durante la Grande Guerra nel 1918. Il suo corpo non fu mai recuperato, ma il suo nome rimane inciso tra quelli dei soldati dispersi e la sua storia è tramandata nel Bradford City FC Museum, il museo di storia del club sportivo con cui Potter giocò e vinse.
Il vero Harry Potter dell’Ottocento non ha dovuto combattere con Lord Voldemort, ma con un nemico ben più grande. L’autrice non ha mai detto di essersi ispirata a lui per la scelta del nome, ma le analogie tra il reale e il fantastico sono diverse: entrambi sportivi, l’uno giocatore di quiddich, l’altro di calcio; entrambi hanno indossato i colori giallo rossi, l’uno della squadra di Bradford l’altro della squadra di Grifondoro; hanno lo stesso nome e sono entrambi cittadini britannici. Chissà se durante quel famoso viaggio in treno in cui ha inventato la storia del maghetto più famoso del mondo, J.K. Rowling non abbia pensato al cittadino di Bradford.