Un mondo senza automobili è possibile? Ad Helsinki ci credono, dando il via ad un progetto di trasporto on demand che dovrebbe essere completato nei prossimi 10 anni: entro il 2024 gli utenti potranno scegliere il mezzo di trasporto più idoneo per raggiungere la propria destinazione semplicemente attraverso un’applicazione dello smartphone. Non si tratta di fantascienza, poiché lo scopo dichiarato del governo finlandese è liberare la città per sempre dalle auto: d’altronde farne a meno per risparmiare e stare meglio, sia fisicamente che mentalmente dallo stress del traffico, non è più così inconcepibile al giorno d’oggi.
Basterà un semplice tocco sul proprio telefonino di ultima generazione, e ogni cittadino potrà scegliere tutte le opzioni del trasporto pubblico a disposizione: carpooling, bus, treno, traghetto o bike sharing. Si tratta certamente di un piano ambizioso, il cui scopo dichiarato è consentire a qualsiasi cittadino finlandese di non avere più la necessità di possedere un’auto, senza per questo sentirsi ‘menomato’ negli spostamenti in città. Se proprio vi è la necessità di un’automobile, si può sempre puntare sulla condivisione, rendendola molto più conveniente rispetto all’acquisto di una vettura. Non sappiamo cosa ne pensino in merito i fabbricanti delle quattro ruote, ma Sonja Heikkila, ingegnere addetta ai trasporti di Helsinki, dichiara sicura: ‘L’auto non è più considerata uno status symbol dai giovani. Questo sistema potrebbe funzionare sebbene le persone più adulte sperano di non dover dire addio alle proprie vetture. Il cambiamento comunque sarà graduale‘.
La sperimentazione inizierà nel quartiere di Vallila, e verrà poi gradualmente esteso a tutte le altre zone di Helsinki: non si tratta di un tentativo estemporaneo di collegare nuove tecnologie e un trasporto più ecosostenibile, poiché già lo scorso anno l’autorità dei trasporti locale ha presentato un servizio bus chiamato Kutsuplus, il quale permette agli utenti di scegliere il proprio percorso e pagarlo in anticipo, sempre mediante un’applicazione su smartphone. Immaginare qualcosa del genere in Italia appare inconcepibile, qui dove la lobby dei tassisti mal tollera che prendano piede servizi alternativi come il carpooling, dove le Ztl sono viste da parte della popolazione come un affronto per i ‘poveri’ automobilisti, dove il trasporto pubblico è considerato come una roba da sfigati, per non parlare dei ciclisti e le loro assurde pretese sulle piste riservate. L’idea di riformare un Paese, come si sostiene da tempo nel dibattito mediatico, non dovrebbe passare anche da qui?