Hillary Clinton torna a parlare a dieci giorni dal voto che ha certificato la vittoria di Donald Trump. L’ex candidata democratica è cambiata e molto: smessi i toni da campagna elettorale, compresi quelli del discorso della sconfitta, l’ex Segretario di Stato appare molto delusa e visibilmente scossa. Quando prende la parola nella serata di beneficenza organizzata a Washington dal Children’s Defense Fund, il divario con quanto visto fino all’8 novembre appare subito enorme. “Venire qui stasera non è stato facile”, ammette davanti alla platea. “Diverse volte la settimana scorsa avrei voluto soltanto raggomitolarmi con un buon libro e con i nostri cani e non uscire più di casa“.
L’appuntamento è molto sentito per l’ex candidata alla Casa Bianca che alla difesa dei minori e delle donne ha dedicato tutta la sua carriera. “È stato il primo evento a cui abbiamo partecipato dopo l’elezione a Presidente di mio marito”, dice al pubblico che non smette di applaudire.
Impossibile non parlare di quanto accaduto l’8 novembre. Lei, che era data vincente praticamente ovunque, ha dovuto incassare un’amara sconfitta, arrivata per di più con uno scarto minimo in molti Stati chiave. Per di più, dal giorno dell’elezione di Trump, parte dell’America si è scoperta impaurita da un presidente reazionario che spaventa le minoranze, le donne e che parla soprattutto ai cosiddetti WASP, i bianchi americani della middle class, spesso delusi dai democratici.
Le proteste e gli atti di razzismo e violenza sono l’altra faccia di queste elezioni. “Nelle scorse settimane molte persone si sono chieste se l’America sia il paese che pensavamo che fosse. Le divisioni messe a nudo dal voto hanno radici profonde, ma credetemi quando dico che l’America è più di questo”, dice dal palco Hillary.
“So che molti di voi sono profondamente delusi dai risultati delle elezioni. Lo sono anche io, più di quanto potrò mai esprimerlo”, continua l’ex First Lady, arrivata a un passo dal sogno presidenziale. Il momento però non permette dietrofront. “Come ho detto la scorsa settimana, la nostra campagna non riguardava una persona o una singola elezione. Riguardava il paese che amiamo e di come vogliamo costruire un’America piena di speranza, inclusiva e generosa”, insiste.
Per questo prova a spronare l’elettorato dem a non abbandonare proprio ora le battaglie che l’hanno portata a un passo dalla Casa Bianca. “Per favore ascoltatemi: per l’America, per i nostri figli vale la pena credere nel nostro Paese, combattere per i nostri valori e mai, mai arrendersi“.
Il discorso arriva mentre continua lo spoglio elettorale. Secondo il Vote Tracker del Cook Political Report, la Clinton risulta aver ottenuto oltre un milione di preferenze in più rispetto a Trump nel voto popolare e il divario è destinato a crescere. I dati, non ancora definitivi, vedono la democratica avanti con 62.403.469 voti contro i 61.242.652 del presidente eletto.
Mancano delle schede negli Stati dove è diffuso il voto per corrispondenza come New York, California e Washington, tutti molto popolosi e saldamente in mano all’ex first lady. Il risultato sui grandi elettori rimante però a favore del tycoon (290 contro 232): poco cambierebbe anche se la Clinton dovesse risultare vincitrice nel Michigan con 16 grandi elettori ancora in ballo.
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