In pochi mesi Honor, la cantante di Never Off, è passata dall’anonimato più completo alla vetta delle classifiche inglesi: merito di una super hit dal sapore elettro-indie e, prima ancora, di un episodio fortunato e incredibile che le ha cambiato la vita. Succede tutto all’inizio del 2015: Honor, che all’epoca è una sconosciuta ragazza svizzera in vacanza in Inghilterra, smarrisce a bordo di un treno per Londra la sua pen drive che contiene disegni, foto e alcune sue canzoni. La chiavetta viene casualmente trovata dal noto vlogger britannico ‘Luke is Not Sexy‘, che si trova sullo stesso treno. Quando Luke ascolta i brani della pen drive, rimane letteralmente folgorato dalla loro bellezza, al punto che decide di lanciare dal suo seguitissimo profilo un appello intitolato #namethegirl per invitare la proprietaria della chiavetta usb a farsi viva.
Dopo qualche giorno, su segnalazione di un’amica, Honor si riconosce come l’intestataria di tutte quelle attenzioni e decide di rispondere al vlogger con un video-messaggio su Facebook per ringraziarlo.
Sembra finita lì, ma quel ritrovamento si rivela in realtà soltanto l’inizio del percorso artistico di Honor: in pochi mesi arrivano infatti un contratto discografico, un singolo d’esordio – dal titolo Never Off – con un video girato a Los Angeles, le prime pagine dei tabloid inglesi, l’ingresso ai piani alti delle chart e, da appena tre settimane, l’uscita dell’EP Never Off che contiene quattro brani inediti.
Un fenomeno di cui si sa ancora molto poco (il vero nome di Honor è ignoto: sappiamo solo che è di nazionalità svizzera e che parla perfettamente varie lingue, tra cui l’italiano) e che abbiamo provato a conoscere meglio con questa intervista.
Ciao Honor, sei passata in brevissimo tempo dall’anonimato al successo internazionale. Com’è cambiata la tua vita nell’ultimo anno?
È successo tutto cosi velocemente che nemmeno ho avuto il tempo di realizzare… È un momento molto bello in cui si susseguono continue novità, l’adrenalina è tanta, come tanta è la voglia di fare!
L’aneddoto della pen drive ha ormai fatto il giro del mondo. Ci confermi che è tutto vero? Lo sai che da domani decine di ragazzi lasceranno la loro chiavetta usb sui treni?
C’ho messo un po’ a crederci pure io!!! Finché non ho visto con i miei occhi il video di Luke che commentava il contenuto della mia chiavetta… Ai ragazzi posso solo dire, dalla mia esperienza, che fanno bene!
Il tuo singolo d’esordio, Never Off, è un bel mix di sonorità indie e suggestioni elettroniche. Com’è nato questo brano e cosa racconta?
La scena indie è quella da cui traggo maggiori ispirazioni. Never Off nasce da un momento in cui avevo bisogno di estraniarmi da tutto e da tutti (scrivere per me è terapeutico!). Cosi sono nate la parole di questo brano. Per quanto concerne la musica invece sono stata aiutata dal mio staff di produzione, la NEXT3.
Never Off voglio che sia un messaggio di non arrendersi mai, non darsi mai per sconfitti, continuare a lottare. Mi piace che le persone possano interpretare queste due parole nel modo più personale possibile, a seconda delle circostanze.
In un’altra intervista hai rivelato che tuo padre era appassionato di cantautori italiani. Piace anche a te la nostra musica? Hai una preferenza particolare per qualche cantante?
Sono cresciuta con i cantautori italiani, non potrebbero non piacermi! Battisti per me è la storia della musica italiana!
Dopo l’EP Never Off, uscito lo scorso 18 novembre con quattro brani, pubblicherai prossimamente anche un album completo?
Non è detto… Sempre di più il formato EP viene utilizzato e personalmente a me piace molto. Trovo che con un numero inferiore di brani si riesca maggiormente a presentare un progetto, rimanendo fedeli al senso di quest’ultimo. Di materiale ne abbiamo tanto, vediamo in che modo lo presenteremo: magari, perché no, con un altro singolo ed un secondo EP.
Ho letto che gestisci una piccola galleria d’arte contemporanea e che ti piace scoprire nuovi talenti. L’arte è una passione che hai iniziato a coltivare ancor prima della musica?
No, la musica è arrivata prima, l’arte un po’ dopo (quando ero più grandicella per poterla apprezzare), ma posso dire che entrambe le passioni sono iniziate molto presto!
Recentemente ti sei esibita dal vivo a Roxy Bar, lo storico programma di Red Ronnie. Quando ti rivedremo in Italia? Hai in programma un tour?
Non è stato ancora definito, ma perché no… Magari l’anno prossimo.
Chiudiamo con una curiosità: perché hai scelto il nome d’arte Honor?
Perché una persona a me cara un giorno mi disse: ‘qualsiasi cosa farai nella vita devi farla con onore’. Ho voluto quindi dedicare il mio nome a questa frase.