Si chiama Faye Dame il ragazzo di colore che lavorava nell’hotel Rigopiano. A confermare la sua presenza nella struttura è stato il direttore dell’hotel, Bruno di Tommaso, oltre a una coppia di clienti fuggita prima della tragedia.
Era partito dal Senegal, con l’obiettivo di trovare in Italia l’occasione giusta per costruirsi una vita migliore e invece è rimasto sepolto sotto le macerie del resort in cui lavorava, a Farindola, ai piedi del Gran Sasso.
Era residente a Torino, ma spesso era in giro per lo Stivale, in cerca di una nuova struttura alberghiera pronta ad assumerlo.
Di lui non si erano avute più notizie dal giorno della slavina, fino a quando, ieri sera, una coppia di clienti che si era allontanata dal Rigopiano prima della tragedia, ha ricordato la figura del lavapiatti straniero che lavorava nell’albergo. Purtroppo però, più passano le ore e minori sono le possibilità che sia ancora vivo sotto le macerie.
Faye Dame è un rifugiato. Di recente si era rivolto all’ufficio immigrazione di Torino, per rinnovare alcuni documenti necessari, proprio per poter essere assunto al resort Rigopiano. Non era la prima volta che lavorava in quella struttura: anche nel 2015 era stato assunto come inserviente.
A Torino non conosceva nessuno, la sua famiglia vive suddivisa tra Francia, Belgio e Senegal. La console onoraria del Senegal nel capoluogo piemontese Laura Maria Luisa Morra di Cella, ha dichiarato: ‘Siamo in contatto con le comunità senegalesi di Torino, stiamo cercando di raccogliere informazioni’.