Tornano a preoccupare le condizioni dell’hotspot di Lampedusa, dove attualmente sono ospitati 1.359 migranti.
In realtà la situazione nel centro di accoglienza forze più famoso d’Italia, non è mai stata ottimale. L’hotspot di contrada Imbriacola infatti può contenere circa 400 persone mentre invece sono sempre intorno alle 1.000 quelle che ci sono, mettendo in difficoltà il lavoro degli operatori che lo gestiscono e rendendo le condizioni di permanenza poco dignitose per gli occupanti. I numeri di oggi sono dovuti agli arrivi degli ultimi giorni, fra cui 218 migranti che sono sbarcati durante la notte.
Non è una novità che l’hotspot di Lampedusa sia al collasso, nonostante i tanti trasferimenti giornalieri infatti, altrettanti sono anche gli arrivi e il centro di prima accoglienza forze più famoso d’Italia, si trova costantemente sovraffollato a fronte invece della capienza di circa 400 persone.
Servirebbero nuove strutture per accogliere i migranti, come spesso sottolineato dai volontari delle Ong, dagli operatori del settore e dalle autorità. Soprattutto, ci vorrebbero nuovi centri di accoglienza nella stessa isola siciliana, punto in cui gli sbarchi sono maggiori rispetto ad altre zone del nostro Paese.
Al momento l’hotspot conta 1.359 migranti e si è arrivati a questo numero con gli arrivi dell’ultima settimana, fra cui gli ultimi sono giunti questa notte. Sono 218 i migranti sbarcati dopo che la Capitaneria di Porto e la Guardia Costiera li hanno soccorsi con le motovedette in area Sar italiana e portati sulla terraferma. Erano alla deriva su cinque barchini, salpati da Sfax e Mahdia, in Tunisia.
Gli ultimi arrivati al centro di contrada Imbriacola, fra cui molte donne e minori, sono originari di Guinea, Togo, Sudan, Burkina Faso e Senegal. Sono stati sottoposti ad alcuni controlli medici a molo Favarolo e poi sono stati portati nella struttura ma già sono stati disposti diversi trasferimenti per alleggerirla. Già ieri erano stati spostati altrove 430 migranti, oggi invece la Prefettura di Agrigento ha disposto il trasferimento di 232 persone, che in mattinata verranno portate a Porto Empedocle a bordo del traghetto Galaxy, dove arriveranno questa sera. Si attende poi conferma dell’arrivo della nave Diciotti che dovrebbe imbarcare altre 600 persone, mossa che alleggerirà di molto l’hotspot.
Prima ancora dei 5 barchini intercettati questa notte, ieri erano giunti in 870 con 17 imbarcazioni diverse, è facile capire quindi che il periodo di calma del centro è durato relativamente poco perché nonostante venga fatto un grande lavoro di trasferimenti giornalieri, è altrettanto vero che anche gli arrivi sono moltissimi e c’è bisogno di altre misure per porre rimedio a queste situazione.
Data la gravità della situazione, oggi sono in arrivo i componenti della commissione le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo. Il loro intervento ha lo scopo di discutere dell’emergenza migranti proprio nel luogo simbolo dei flussi, quindi toccando con mano il problema.
Presente all’incontro anche il prefetto Valerio Valenti, commissario delegato per lo stato d’emergenza migranti, insieme ad alcuni membri delle Ong, che sempre sono impegnati nella ricerca e soccorso delle persone in difficoltà in mare. Un faccia a faccia importante per discutere dell’emergenza migranti sull’isola.
Già ad aprile il commissario Valenti aveva visitato l’isola per fare un sopralluogo all’interno dell’hotspot ma anche dell’ex base militare Nato Loran di Capo Ponente. Qui aveva incontrato il prefetto di Agrigento Maria Rita Cocciufa, il questore Emanuele Ricifari e il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino. Lo scopo era fare il punto della situazione mentre per quanto riguarda il sopralluogo all’ex base Nato, si è trattato di un passo importante per verificare se la struttura possa essere trasformata in un luogo dove stoccare temporaneamente le imbarcazioni utilizzate dai migranti, sebbene molte di queste arrivino sulla terraferma in stato pietoso e completamente da smantellare.
Durante quell’ultima visita del 18 aprile, l’hotspot di Lampedusa contava 540 persone, ora sono quasi il triplo.
La situazione assolutamente fuori controllo intanto è stata denunciata dal presidente della Regione Veneto, dopo la nomina di Valenti. Luca Zaia ha chiesto che l’Europa intervenga dichiarando lo stato di emergenza e riconoscendo quindi la propria parte in una problematica di cui si sta occupando attivamente sono il nostro Paese mentre invece i flussi migratori incontrollati e non regolarizzati costituiscono un fenomeno a livello europeo ed internazionale.
“queste persone vanno aiutate nel loro paese e vanno create le condizioni giuste per evitare che siano costretti a fuggire dalla fame e dalla morte, spesso con metodi illegali e affrontando un viaggio disperato e pericoloso. un flusso migratorio come quello attuale non è gestibile da un solo stato ma abbiamo bisogno dell’aiuto di tutta l’europa”
ha detto Zaia nel suo intervento.
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