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Quali sono i 10 nudi femminili più belli dell’arte? Il fascino artistico di un corpo nudo è indiscutibile, soprattutto se si tratta del corpo di una donna. Ideale d’amore, bellezza, maternità o passione, la donna nuda ha rappresentato, per gli artisti di tutti i tempi, tutto quanto veniva considerato bello e sublime, dolce e peccaminoso.
Il nudo artistico è l’unico tema che ci accompagna fin dagli albori della civiltà: dalla preistoria all’epoca greco – romana, dal Cristianesimo alla civiltà moderna, la rappresentazione del corpo nudo ha caratterizzato tutte le arti figurative, attraversando i significati e le modalità di rappresentazione più diversi. I nudi femminili, considerati blasfemi in epoca medievale, sono stati riscoperti durante il Rinascimento, fino a diventare simbolo di un’arte che innalza la donna ad ideale supremo di bellezza, fascino e mistero. Dopo quelli maschili, dunque, ecco una breve carrellata dei nudi femminili più belli dell’arte.
Lo spirito dei morti veglia
Splendido dipinto realizzato nel 1892 da Paul Gauguin, ritrae la sua giovane amante Teha’amana, sdraiata sul letto. Ad ispirare il quadro sarebbe stata la stessa donna che il pittore, tornando a casa una sera di tempesta, trovò sdraiata, terrorizzata e al buio. Alla scena vissuta l’artista aggiunse, sulla sinistra, un Tupapau, un demone dei morti della tradizione polinesiana, incappucciato e con l’aria minacciosa
Conversazione platonica
Realizzato nel 1925 da Felice Casorati, pittore piemontese vissuto nel secolo scorso, il dipinto ritrae il corpo nudo di una donna che, con aria invitante, osserva l’uomo in abito scuro e con cappello seduto accanto a lei. D’impatto l’immagine evoca un senso di attesa che si trasforma, subito dopo, in una sorta di disagio e di stupore: ci si chiede perché, nonostante l’invito esplicito della donna, l’uomo esiti. E’ proprio questo strano contrasto, lei nuda e ammiccante lui vestito e pensieroso, a suscitare la curiosità dello spettatore, rendendo l’opera affascinante e misteriosa.
Le Tre Grazie
Splendore, gioia e prosperità sono i simboli rappresentati dalla straordinaria opera scultorea di Antonio Canova, realizzata tra il 1813 e il 1816. Di probabile ispirazione greco – romana, la scultura rappresenta le tre figlie di Zeus, Aglaia, Eufrosine e Talia, abbracciate e cinte da un velo, quasi a voler rafforzare il profondo senso di unione, evocato dall’insieme delle figure.
Donna con pappagallo
Jean Désiré Gustave Coubert è stato il pittore più rappresentativo del movimento realista francese del XIX secolo. L’opera, che ritrae una splendida figura femminile nuda, sdraiata sul letto, che gioca con un pappagallo, è stata realizzata nel 1866 e ricorda il dipinto di Delacroix, che porta lo stesso titolo.
Venere allo specchio
Il dipinto, conosciuto anche come Venere e Cupido, è stato realizzato da Diego Velàsquez nel 1648 circa. Si tratta dell’unico esempio superstite di un nudo femminile dell’artista, poiché la Chiesa condannava qualsiasi rappresentazioni che riguardasse soggetti di nudo. La donna ritratta, pare un’amante del pittore, rappresenta Venere adagiata su un letto mentre Cupido le regge uno specchio. La dea, dipinta nuda, celebra l’ideale di bellezza femminile ed è ritratta di schiena per non offendere il pudore degli inquisitori spagnoli. Il suo viso però è visibile nell’immagine riflessa nello specchio.
La nascita di Venere
Famosissimo dipinto di Sandro Botticelli, l’opera è diventata una sorta di icona del Rinascimento italiano, di Firenze e della sua tradizione pittorica. Realizzato alla fine del Quattrocento, la Nascita di Venere rappresenta una delle creazioni più intense ed elevate del pittore fiorentino, nonché l’ideale universale di bellezza e di perfezione.
Amor sacro e amor profano
Tra le opere più famose di Tiziano, il dipinto, databile al 1515, ritrae due donne, una vestita e l’altra seminuda, nei pressi di un sarcofago aperto. L’opera è stata, fin dall’inizio, oggetto di molteplici interpretazioni, a cominciare dai diversi titoli con cui è stata riconosciuta nel corso del tempo. Quello tradizionale, sebbene considerato errato, continua ad essere usato perché esprime bene l’armonico dualismo che è alla base dell’opera stessa, che le regala fascino e grande mistero.
Venere di Urbino
Nella nostra carrellata dei 10 nudi femminili più belli dell’Arte, trova posto anche un’altra splendida opera del grande pittore veneto, la Venere di Urbino, dipinta da Tiziano nel 1538. Commissionata dal rampollo del Ducato di Urbino, Guidobaldo della Rovere, l’opera ritrae la dea nuda, sdraiata sul letto e in posa ambigua, a metà strada tra il pudore e l’invito. Splendida e sensuale nella posa e nelle forme, Venere è dipinta lontana dai riferimenti mitologici ma trasposta in un ambiente domestico contemporaneo all’epoca di realizzazione.
Giovane ragazza sdraiata
L’opera, dipinta nel 1752 da François Boucher, è considerata il nudo più maliziosamente erotico di tutta la pittura rococò francese. Raffigura una ragazza nuda sdraiata su un divano, e riversa sul ventre, la cui posizione, le gambe divaricate e il busto leggermente rialzato, mette in risalto le morbide curve femminili. La postura e lo sguardo rapito della giovane donna, suscitano la curiosità dello spettatore, accentuando la componente erotica che traspare dal dipinto, già dal primissimo sguardo.
Nudo
Concludiamo la nostra rassegna dei 10 nudi femminili più belli dell’Arte, con uno splendido nudo di Vito d’Ancona, pittore pesarese nato nella prima metà dell’Ottocento. L’opera ritrae una fanciulla nuda, distesa sul letto appoggiata leggermente sul fianco sinistro. La posizione delle braccia e i capelli lunghi che scendono morbidi oltre la sponda del letto, sottolineano la sensuale femminilità delle forme, che si accompagnano alla dolcezza impressa nel volto della giovane, che dorme serenamente.
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