Quali sono 10 portieri di calcio peggiori di sempre? La solitudine dei numeri uno è quella dei portieri. Passano più di 90 minuti da soli, spesso sono protagonisti, ma tante volte devono intervenire una – massimo due volte a partita. E non è detto che siano sempre pronti e reattivi. Per esserlo, devi essere un grande guardiano della porta. Senza contare che hai costantemente gli occhi di tutti addosso: ogni minimo errore costa caro e viene vivisezionato. Pur con tutte queste attenuanti, nella storia ci sono stati portieri improponibili, i portieri di calcio peggiori di sempre. Ricordati negli annali del calcio per le loro papere e indecisioni più che per la loro capacità di difendere il risultato.
David ‘Calamity’ James
Come dice il soprannome, una calamità. Ancora oggi, se si fa una ricerca su ‘Google’ con David, compare subito quello che è diventato una vera e propria macchietta più che un portiere. Ha disputato più di mille gare nella sua carriera – esattamente 1.023, e soprattutto nei sette anni al Liverpool – dal 1992 al 1999 – si è guadagnato i galloni di calamità. Nel 1992, subito dopo l’acquisto, in maglia reds inizia a fare male. Dopo 11 partite di errori, Graeme Souness lo fa accomodare in panchina. Ma quando sulla panchina del Liverpool arriva Roy Evans, James si riprende il posto. E gioca titolare pur costellando la carriera di papere e indecisioni fatali.
James è uno di quei casi da studiare a scuola. Scarso come pochi, eppure sulla cresta dell’onda per tanti anni. Forse semplicemente perché in Inghilterra anche gli altri portieri erano scarsi. E’ arrivato pure in Nazionale, giocando da titolare i quattro incontri dell’Inghilterra agli Europei in Portogallo. Proprio una papera, suo marchio di fabbrica, gli farà però perdere il posto. Il 17 agosto del 2005, in amichevole contro la Danimarca, subisce quattro gol rendendo la sconfitta come la peggiore degli ultimi 25 anni per i Leoni inglesi.
Papera per papera, ai Mondiali del 2010 torna titolare per gli errori di Robert Green contro gli Stati Uniti. E a 39 anni, 10 mesi e 17 giorni si toglie comunque una soddisfazione: è il più vecchio esordiente nella storia dei campionati mondiali.
Edwin van der Sar
Per gli juventini, una calamità è stato il portiere olandese Edwin va der Sar. Difficile definirlo uno dei portieri peggiori dell storia del calcio analizzando tutta la sua carriera, ma il biennio a Torino è da dimenticare. Se pensiamo che con la sua Nazionale vanta un record d’imbattibilità di 665 minuti e con il Manchester United addirittura di 1.311 minuti, può apparire una bestemmia che compaia accanto a James.
Eppure. Proprio per colpa sua, la Juve probabilmente perde uno scudetto. Nel big-match contro la Roma, stagione 2000-2001 (il secondo anno a Torino), propizia la rimonta giallorossa fino al 2-2 finale. Già nella prima parte, aveva commesso errori grossolani, contro la Lazio su un debole tiro di Marcelo Salas da fuori area; in Champions League contro il Panathinaikos su una punizione di Paulo Sousa. Fino alla frittata contro Fabio Capello, con gol di Vincenzo Montella negli ultimi minuti.
Si arrivò a ipotizzare che l’ex Ajax avesse problemi alla vista, soprattutto nelle partite serali. La Juve lo cedette senza rimpianti al Fulham alla fine di quella stagione, sostituendolo con un certo Gigi Buffon. Nel 2005, al Manchester United, sarebbe iniziata la parte migliore della sua carriera.
Massimo Taibi
Nella patria degli ‘asini’, a sorpresa, il più somaro di tutti viene considerato un portiere italiano, Massimo Taibi. Il ‘Times’, infatti, lo ha eletto peggior portiere di sempre della Premier League per appena quattro partite giocate con la maglia del Manchester United nella stagione 1999/2000. “L’italiano, presto soprannominato il ‘cieco di Venezia’ per le sue indimenticabili quattro gare con il Manchester United, è stato protagonista di diverse papere”. Insomma, una di quelle esperienze da non ripetere, anche se Taibi ha sempre fatto spallucce di fronte alle critiche piovutegli addosso dalla perfida Albione: “In Inghilterra ho sbagliato due partite su quattro, non me ne frega niente dei loro giudizi”. Negli occhi dei britannici, evidentemente, sono rimasti i cinque gol presi nell’ultima gara.
Claudio Bravo
Prima il Barcellona, poi il Manchester City di Pep Guardiola. Ma Claudio Bravo, portiere cileno, si è già ritagliato il posto tra i peggiori portieri di sempre. La solita Inghilterra lo ha già inserito tra i peggiori acquisti della storia. E’ al terzo posto dietro Simone Zaza (che è già andato via) e Moussa Sissoko. A pesare, sicuramente, pure la valutazione data al ragazzo: 20 milioni di euro per passare dal blaugrana all’azzurro City.
A breve vedremo se Guardiola perderà la pazienza e cambierà portiere. Per ora Bravo si tiene il posto da titolare. Ma certo non è un buon momento: il poker preso in casa dell’Everton prima e le due reti subite contro il Tottenham poi stanno facendo storcere il naso a più di un tifoso del Manchester.
Javier Caso
Una sua papera ha fatto il giro del mondo, diventando virale in rete. Risale a settembre 2015, ma è sufficiente per inserire Javier Caso (30 anni), numero uno dei messicani dello Zacatepec, tra i peggiori portieri di sempre. Dopo aver parato una punizione, infatti, Caso si avvicina al limite dell’area per rinviare con le mani; peccato, che il suo rinvio finisca direttamente sulla nuca di un avversario, che non era neanche girato verso la porta. Il pallone lemme lemme finisce in rete, tra le risate generali.
Caso è di proprietà del Cruz Azul che, però, ha mandato in prestito in Seconda divisione il portiere. E difficilmente gli darà un’altra occasione.
Harald Paul Wapenaar
Olandese come van Der Sar, ma molto meno famoso di lui. E’ passato dall’Italia, come secondo di Luigi Turci all’Udinese, disputando due gare e subendo tre gol (era il 1999). Arrivò in Friuli dall’Utrecht a parametro zero. E si dimostrò battagliero: “Sarò il numero uno a Udine. Ho il massimo rispetto per Turci, ma farò il possibile per prendergli il posto. Mi attendo molte soddisfazioni”. Proclami troppo alti? Sì. In campo, nelle uniche due occasioni concessigli da Turci, farà vedere di essere particolarmente scarso. Insomma, in Italia avremmo potuto pure fare a meno di lui e nessuno avrebbe gridato allo scandalo.
Tornò in Olanda dopo un anno: “Rispetto Turci: voglio giocare, ma non lo decido io”. Fortunatamente, c’era chi decideva la formazione da mandare in campo. Se cercate la categoria giusta per Wapenaar, guardare sotto la B di bidoni.
Khalid Askri
Il ‘portiere pasticcione’ è Khalid Askri, numero uno marocchino dell’Fc Rabat. Celebrando la parata di un rigore, battendo con la mano sul cuore verso la curva dei suoi tifosi, non si accorse che, dopo la respinta e per uno strano rimbalzo, la palla stava entrando in rete. Non contento: ha ripetuto poco dopo la performance. Ha creduto di poter gestire il retropassaggio di un compagno e, pur pressato da un avversario, non ha spazzato via. Ha provato il dribbling, facendosi soffiare il pallone dall’attaccante, che ha segnato.
Sommerso dalla vergogna, si è sfilato la maglia ed è corso negli spogliatoi. Lasciando tutti attoniti. Una cosa, però, l’ha conquistata: l’affetto della rete. Non si può non volere bene a un portiere così.
Timur Juraev
Il portiere dell’Uzbekistan Timur Juraev viene ricordato, con poca gloria, per l’errore clamoroso commesso durante la Coppa d’Asia del 2010 contro il Qatar, all’altezza dei quarti di finale. Un’uscita totalmente sballata, la palla soffiatagli dall’attaccante avversario che, a porta vuota, poi sbaglierà altrettanto clamorosamente l’occasione. Dal 2006 al 2011 ha difeso i pali della sua Nazionale, dimostrando però la sua pochezza in un Paese che, di certo, non può dire di avere un movimento calcistico migliore del suo numero uno.
Daniele Padelli
Le occasioni con il Torino le ha avute, ma le ha sfruttate molto male. Daniele Padelli ha avuto l’opportunità di giocare titolare per ben due stagioni, attirandosi però sempre le critiche, anche dei suoi tifosi. Appena ha potuto, il Torino lo ha messo in panchina. Nella stagione 2014-2015, risaltano le sue papere: in particolare l’autorete in casa contro l’Empoli e i cinque gol presi poi dal Genoa. Gli stessi tifosi granata gli hanno affibbiato un soprannome che la dice lunga: “sperandio”.
Le uscite e la comunicazione con i compagni della difesa sono i suoi talloni d’Achille.
Josip Posavec
Contro il Napoli, il portiere croato del Palermo si è fatto passare sotto le gambe il pallone dell’1-1. Non è la prima volta che il giocatore prende gol incredibili in questo primo anno nel nostro campionato. E’ anche vero che alterna grandi parate a errori clamorosi, il che potrebbe dimostrare che – maturando – migliorerà. Di sicuro, i siciliani sono in una brutta posizione di classifica non solo per colpa sua, che però ci ha messo del suo.
Contro il Napoli, aveva sbagliato pure all’andata, lasciandosi passare sotto la pancia il tiro di Callejon. Contro la Roma, la conclusione di Salah gli era passata tra le gambe e una punizione di Paredes gli era rimbalzata davanti alle mani, entrando poi in porta. Contro il Crotone, si era scontrato con il compagno di squadra Rajkovic permettendo a Trotta di fare gol. Contro il Milan, pallone malamente rinviato a campanile da Andelkovic, scontro comico con Aleesami e Suso che segna a porta vuota.
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