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Il 23 aprile 2015 esce nei cinema I Bambini Sanno, il nuovo film di Walter Veltroni: un viaggio nell’infanzia raccontato attraverso gli occhi, i volti e le voci di 39 bambini dell’Italia di oggi, molti dei quali sono figli di immigrati, per conoscere i loro progetti futuri, i loro sogni e la loro opinione sui grandi temi della vita. I bambini protagonisti del film, tutti tra gli 9 e i 13 anni, sono stati scelti con un casting curatissimo da una rosa di oltre 350, che ha privilegiato la multiculturalità, le diversità sociali e la dimestichezza con alcuni traumi.
I Bambini Sanno si apre con prologo che contiene un montaggio di scene di celebri film sull’infanzia, da Baarìa a Io Non Ho Paura, passando per Kaos, Gremlins, Stand By Me e I 400 colpi, e con una frase tratta da Il Piccolo Principe di Saint-Exupery che recita ‘I grandi non capiscono mai niente da soli e i bambini si stancano di spiegargli tutto ogni volta‘.
Il film indagine di Veltroni (alla sua seconda esperienza cinematografica dopo il convincente Quando C’era Berlinguer) punta ad aggiornare il repertorio dei volti che compongono il nostro Paese, a cogliere le nuove urgenze, e contribuisce a far riflettere sulla nostra organizzazione sociale e familiare, mostrando le eccellenze e le contraddizioni del tempo presente. Allo stesso tempo è un film che fa sorridere, commuovere e che colpisce per la profondità, anche poetica, di molte risposte dei piccoli protagonisti.
I 39 bambini sono stati intervistati ognuno nella propria stanza e la telecamera, che ha documentato in presa diretta le loro testimonianze, è diventata il mezzo per guardare il mondo con i loro occhi e capire il loro punto di vista su temi da ‘grandi’ come l’amore, la famiglia, la religione e la sessualità. Alla fine è venuto fuori un racconto che fa emergere le differenze tra le culture, le storie, e le origini di ciascuno di loro.
Alla presentazione di I Bambini Sanno alla stampa, il regista Walter Veltroni ha ricordato che negli anni ’60 c’era un bambino da zero ai quattordici anni ogni quattro abitanti, mentre oggi ce n’è solo uno ogni otto, ossia la metà. E un paese in cui spariscono i bambini è un paese senza fiducia, senza voglia di futuro, decisamente più conservatore. È anche un paese con meno fantasia, meno poesia, meno gioco e, inevitabilmente, meno ottimismo. ‘Ho cercato di raccontare, attraverso le voci di questi 39 bambini, il nostro tempo‘, ha spiegato Veltroni, ‘Li ho interrogati sulla vita, l’amore, le loro passioni, il rapporto con Dio, sulla crisi, la famiglia e sull’omosessualità. I bambini hanno infatti un loro mondo, un loro punto di vista, una loro meravigliosa sincerità. Hanno soprattutto desideri ancora non frustrati e uno sguardo poetico e imprevedibile. Questo film racconta come i nostri bambini osservano e giudicano l’Italia, la loro vita, i grandi, il futuro‘.