L’incontro tra i sindacati dei benzinai e il governo di Giorgia Meloni ha avuto un esito positivo. Il chiarimento fra le parti, infatti, ha portato i primi a decidere di congelare lo sciopero, previsto per il 25 e 26 gennaio, contro le mosse che l’esecutivo di centrodestra aveva deciso di attuare per mettere un freno al caro carburanti.
In una nota di Faib, Fegica, Figisc/Anisa, dopo l’incontro con il governo, hanno fatto sapere che lo sciopero rimarrà congelato “in funzione dell’esame del testo del decreto una volta emanato“. Da fonti di Palazzo Chigi, invece, si apprende che verrà avviato un confronto con il settore dei distributori della benzina che inizierà con un tavolo tecnico che partirà martedì prossimo, il 17 gennaio.
I benzinai, dopo l’incontro con il governo, hanno deciso di congelare lo sciopero per il 25 e 26 gennaio
Pace fatta tra il governo di Giorgia Meloni e i rappresentanti dei benzinai, per lo meno per il momento. Lo sciopero annunciato per il 25 e 26 gennaio, che rispondeva alle misure prese dall’esecutivo di centrodestra per il caro carburanti, infatti, è stato congelato fino a quando la bozza sul decreto, circolata nei giorni scorsi, non diventerà definitiva. Tra l’altro, come spiegato dal presidente di Figisc, Bruno Bearzi, “il governo ha messo sul tavolo il fatto che la bozza del decreto trasparenza sui prezzi che girava non è definitiva“.
L’incontro a Palazzo Chigi, in cui erano presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e quello per le Imprese e per il Made in Italy, Adolfo Urso, con i sindacati del settore Faib, Fegica, Figisc, appunto, e Anisa, è stato definito proficuo dalle parti.
In attesa, quindi, che il governo convochi un nuovo Cdm, “hanno promesso nei prossimi giorni“, ha detto sempre il numero uno di Figisc, il clima sembra più sereno. Anche perché, come ha detto il numero uno di Faib, Giuseppe Sperduto, si sono ascoltate le esigenze della categoria, presa di mira e condannata per essere stata lei la vera artefice dell’aumento dei costi di benzina e gasolio a partire dal primo gennaio, quando di fatto è scaduto lo sconto sulle accise che aveva introdotto l’esecutivo di Mario Draghi e su cui anche Meloni & co, pare possano fare marcia indietro.
Il 17 gennaio ci sarà un nuovo incontro tra le parti
A questo primo incontro, hanno rivelato fonti di Palazzo Chigi, poi confermate dai rappresentanti dei benzinai, ne seguiranno degli altri, specie perché pure dal governo hanno salutato positivamente la scelta di congelare lo sciopero. Da martedì 17 gennaio, infatti, ha detto Sperduto, ci sarà un “tavolo tecnico ed emergenziale di settore che chiediamo da tempo“.
Per Claudio Spinaci, presidente di Unem, “il tavolo tecnico dovrebbe riprendere un discorso complessivo sulle criticità del sistema distributivo“. L’esigenza, ha spiegato ancora, è nata dal fatto che per primi dal governo hanno capito che non c’è stata speculazione, che “i prezzi applicati al consumo sono stati gli stessi primi e dopo a parte l’aumento delle accise legato allo stop allo sconto“. Da qui, quindi si dovrebbero trovare delle “misure efficaci per controllare i prezzi che potrebbero tendenzialmente aumentare e per studiare delle misure che rendono maggiormente comprensibile queste dinamiche dei prezzi ed evitano delle valutazioni speculative, perché la speculazione è stata nell’informazione più che nella realtà“, ha osserva.
Il decreto trasparenza, ha aggiunto Spinaci, “prevederà delle misure che dovrebbero essere condivise” da tutti i protagonisti del settore. “La volontà espressa dai ministri è quella di allargare la discussione anche a questioni più strutturali e quindi anche senz’altro sul tema della ristrutturazione della rete“, ha concluso il numero uno di Unem.