Il gruppo BRICS, che riunisce le cinque potenze emergenti di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ha annunciato giovedì la sua espansione, invitando sei nuovi paesi a entrare a far parte del blocco.
Il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, che ha ospitato il vertice del gruppo a Johannesburg, ha affermato che Argentina, Egitto, Iran, Etiopia, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti inizieranno ad aderire a gennaio.
Una notizia che rivela la volontà del gruppo di differenziarsi dai blocchi già presenti formandone uno differente che sembra, sostanzialmente, contrapporsi a quelli esistenti, anche se le parole pronunciate dai leader del gruppo parlano di inclusione e uguaglianza.
I BRICS hanno deciso di accogliere sei nuovi membri
Il leader cinese Xi Jinping ha affermato in merito ai nuovi membri: “Questa espansione del numero dei membri è storica”. “Mostra la determinazione dei paesi BRICS per l’unità e lo sviluppo.”
Il gruppo BRICS è nato come un’alternativa al dominio delle potenze occidentali nell’economia e nella politica mondiale. Il blocco rappresenta oggi quasi il 40% della popolazione globale e il 25% del prodotto interno lordo internazionale.
Con l’ingresso dei sei nuovi Paesi, il gruppo BRICS aumenterà la sua influenza e la sua diversità geografica e culturale. I nuovi membri porteranno anche le loro sfide e le loro opportunità in termini di sviluppo, sicurezza e cooperazione.
Il presidente Ramaphosa ha dichiarato che l’idea di espandere il gruppo BRICS era stata elaborata per oltre un anno, e che questa espansione è stata un argomento centrale di discussione durante il vertice di tre giorni.
I sei nuovi Paesi invitati ad aderire al blocco hanno espresso soddisfazione ed entusiasmo per questa opportunità. Il vice capo di stato maggiore per gli affari politici dell’Iran, Mohammad Jamshidi, ha commentato sui social media che la Repubblica Islamica dell’Iran diventava membro permanente dei BRICS, definendola una “vittoria strategica” per la politica estera dell’Iran.
Il leader degli Emirati Arabi Uniti, Sheikh Mohammed bin Zayed Al Nahyan, ha accolto con favore l’annuncio di includere la sua Nazione in “questo importante gruppo“. Ha dichiarato di: “attendere con impazienza un impegno continuo di cooperazione per la prosperità, la dignità e il beneficio di tutte le Nazioni e le persone in tutto il mondo.”
Anche il presidente egiziano El-Sisi ha espresso la sua soddisfazione per l’invito a entrare nel gruppo BRICS. Ha detto, secondo Egypt Today, di non vedere l’ora di cooperare e coordinarsi con gli Stati membri e con gli altri Paesi invitati ad aderire al blocco, per raggiungere gli obiettivi di rafforzamento della cooperazione economica tra di loro e per alzare la voce del Sud del mondo riguardo alle questioni e alle sfide di sviluppo che incontrano.
Abiy Ahmed, premier dell’ Etiopia ha descritto l’adesione come “un grande momento” per la sua Nazione. Ha spiegato che l’ ingresso al gruppo BRICS porterà benefici economici e sociali per l’Etiopia e per l’Africa.
Alberto Fernández, presidente dell’Argentina, ha definito l’ ingresso come “un nuovo passo nel consolidamento della fraternità e dell’apertura al mondo che abbiamo sempre sognato”. Ha aggiunto che l’Argentina avrebbe contribuito a promuovere la pace, la democrazia e il multilateralismo nel gruppo BRICS.
Mentre Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa hanno tutti espresso pubblicamente sostegno all’espansione, c’era divisione tra i leader su quanti paesi avrebbero potuto aderire e quanto velocemente sarebbe avvenuta. Alcuni hanno espresso preoccupazione per la perdita di coesione e di identità del blocco originario.
L’ultima volta che i BRICS si sono espansi è stato nel 2010, quando il Sudafrica si è unito, aggiungendo una “S” all’acronimo, un anno dopo la creazione del gruppo.
L’espansione rappresenta un passo importante nel tentativo di rimodellare l’ordine globale in un mondo multipolare, con le voci del Sud del mondo al centro dell’agenda internazionale. Il gruppo BRICS si propone di essere una forza positiva per la cooperazione, lo sviluppo e la stabilità nel mondo.
Iran e Arabia Saudita entrano nel gruppo sollevando preoccupazioni internazionali
Il gruppo dei Brics ha annunciato giovedì la sua espansione, invitando sei Nazioni ad entrare a far parte del blocco a partire da gennaio 2024.
Tra i nuovi membri spiccano Iran e Arabia Saudita, due rivali storici in Medio Oriente, che hanno accolto l’invito con piacere e soddisfazione.
L’ingresso di Iran e Arabia Saudita rappresenta una sfida per l’ordine mondiale e per le potenze occidentali, in particolar modo per gli Stati Uniti, che hanno imposto sanzioni economiche e diplomatiche all’Iran per il programma nucleare, per il sostegno a gruppi armati nella regione ma anche per la questione dei diritti umani.
L’Arabia Saudita, invece, è un sempre stato un alleato storico di Washington, ma ha avuto diverse tensioni negli mesi con l’amministrazione Biden a causa del ruolo saudita nella guerra in Yemen e per le violazioni dei diritti umani nel regno.
L’adesione al gruppo dei Brics potrebbe rappresentare per Iran e Arabia nuove opportunità di cooperazione economica e commerciale con i Paesi emergenti, nonché una maggiore influenza sulle questioni globali.
Questo ha sollevato timore di scelte potenzialmente ritenute poco etiche dall’Occidente.
Il vice capo dello staff per gli affari politici della presidenza iraniana, come sopra citato, ha descritto la mossa come una grande vittoria per la politica estera iraniana.
Il ministro degli Esteri saudita, Faisal bin Farhan Al Saud, ha riferito che la Nazione è pronta a contribuire al successo dei Brics e ha riferito che si impegnerà a promuovere pace e stabilità globale.
Ma l’ingresso di Teheran e Riyadh nei Brics potrebbe anche creare complicazioni e tensioni all’interno del gruppo, che dovrà anche gestire le divergenze e i conflitti tra i due nuovi membri.
Teheran e Riyadh si contendono da anni l’egemonia nel Medio Oriente, sostenendo fazioni opposte in Siria, Iraq, Libano, Yemen e Bahrain. Le Nazioni hanno rotto le relazioni diplomatiche nel 2016, dopo l’attacco alla sede diplomatica saudita a Teheran da parte di manifestanti infuriati per l’esecuzione di un leader saudita.
Oltre a ciò l’ingresso di Iran e Arabia nei Brics potrebbe anche suscitare preoccupazioni da parte di altri Paesi della regione, come Israele, Turchia ed Egitto, che potrebbero temere di perdere influenza sullo scenario internazionale.
Questi Paesi, secondo gli esperti, potrebbero cercare di avvicinarsi ad altri blocchi o alleanze regionali o globali per bilanciare il potere dei Brics. Le nuove alleanze globali stanno generando un meccanismo inedito che sta plasmando le organizzazioni già esistenti.