Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto modo di intrattenere una telefonata con il presidente della Cina Xi Jinping e tra loro fino a questo momento non era mai avvenuto un confronto e invece era emersa una grande vicinanza da parte del leader di Pechino con il presidente russo Putin, perciò aveva causato ancora più malcontento in merito alla posizione ambigua e non neutra nei confronti dell’invasione di Mosca da parte delle autorità cinesi.
Il presidente ucraino Zelensky ha precisato che si aspetta un netto miglioramento delle relazioni tra l’Ucraina e la Cina, a seguito della telefonata lunga e costruttiva avuta con il leader Jinping. Si tratta del primo reale contatto tra i due capi di Stato dopo che in realtà le azioni intraprese dalle autorità cinesi hanno mostrato un’alleanza orientale che si contrapponeva in maniera decisa a quella occidentale formata da Stati Uniti e nazioni europee. Il fronte orientale invece ha visto un avvicinamento tra Cina, Iran e Russia è una sorta di processo attuato per dipendere il meno possibile dalle risorse occidentali ed orientare invece la cooperazione economica e militare verso Oriente contrapponendosi agli alleati di Occidente.
Kiev invece ha ricevuto notevole supporto da parte delle nazioni occidentali che sostengono fermamente e in prima linea la sovranità territoriale Ucraina e si contrappongono all’invasione russa continuando ad inviare armamenti militari avanzati e improntati a una difesa ottimale del territorio.
Le dinamiche internazionali hanno preso vie complicate e le relazioni bilaterali sono cambiate profondamente a causa del conflitto in Ucraina e sembrano trovare difficilmente un nuovo equilibrio fintanto che il conflitto è in essere.
Il presidente cinese Xi Jinping si è proposto come mediatore all’interno del conflitto tra Russia e Ucraina, ormai da molti mesi, ma fino a questo momento ha avuto modo di incontrare soltanto il capo di Stato russo Putin ma dall’inizio dell’invasione in territorio ucraino, nonostante le ripetute richieste del presidente Zelensky, non lo ha mai incontrato o sentito telefonicamente.
La telefonata intercorsa il 26 aprile segna un momento importante nonostante sia arrivata dopo incoraggiamenti internazionali e numerose critiche da parte delle autorità che hanno fatto presente la vicinanza al leader di Mosca, ma anche la poca presenza accanto al leader colpito direttamente dalla guerra dopo l’invasione i due attori per i quali voleva mediare l’accordo di pace senza però aver avuto modo di rapportarsi con uno dei due.
Riguardo questo argomento sono emerse diverse opinioni, ma la più gettonata riguarda il fatto che il conflitto e le conseguenze sulle relazioni bilaterali e geopolitiche sembrino giocare a favore di Pechino e pertanto c’è chi ha ipotizzato che l’astenersi di Jinping dal contattare vuoi vedere direttamente zelensky non dipendesse dalla lealtà verso Putin ma semplicemente da un interesse personale.
Ciò che si può affermare con certezza e che non è intervenuto all’interno della crisi almeno in maniera bilaterale fino ad oggi.
Nonostante ciò ha sempre dichiarato di avere una posizione neutrale all’interno della crisi e di voler raggiungere la pace così da fermare la crisi sopraggiunta a causa del conflitto in atto.
La Cina ha espresso la propria preoccupazione per la situazione in Ucraina e ha sostenuto la ricerca di una soluzione pacifica e duratura alla crisi. Inoltre, il presidente Xi ha confermato che un gruppo di rappresentanti speciali sarà inviato in Ucraina, dimostrando così l’impegno della Cina nella ricerca di una soluzione diplomatica al conflitto. Questo gesto dimostra anche la volontà della Cina di contribuire alla stabilità globale e alla cooperazione internazionale. Il presidente Xi ha inoltre rassicurato il presidente Zelensky che la Cina non intende approfittare della situazione per ragioni egoistiche, ma agirà invece come un grande paese responsabile. Questa posizione è coerente con la visione della Cina come attore globale impegnato nella costruzione di un mondo multipolare e nella promozione della pace e della prosperità per tutti.
Le autorità cinesi hanno rivelato su Twitter tramite un messaggio condiviso dall’ufficio del ministero degli Esteri che riporta: “La Cina è coerente e chiara nella sua disponibilità a sviluppare relazioni bilaterali con l’Ucraina. Le due parti devono portare avanti la tradizione del rispetto e della sincerità reciproci e portare avanti il partenariato strategico Cina-Ucraina. Sulla crisi ucraina, la Cina è sempre dalla parte della pace. La sua posizione centrale è quella di facilitare i colloqui per la pace.”
Spiegando inoltre che: “La Cina non ha creato la crisi ucraina, né è parte della crisi. In qualità di membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e di un grande paese responsabile, la Cina non se ne starebbe a guardare, né aggiungerebbe benzina sul fuoco, tanto meno sfrutterebbe la situazione per guadagni personali. Tutto ciò che fa la Cina è onesto. Il dialogo e la negoziazione sono l’unica via percorribile.”
Concludendo che: “La Cina invierà il rappresentante speciale del governo cinese per gli affari eurasiatici in Ucraina e in altri paesi per avere una comunicazione approfondita con tutte le parti sulla soluzione politica della crisi ucraina. Pechino ha fornito più lotti di assistenza umanitaria all’Ucraina e continuerà a fornire aiuto al meglio delle sue capacità”.
Zelensky invece ha condiviso un breve messaggio nel quale ha scritto che: “Ho avuto una telefonata lunga e significativa con… il presidente Xi Jinping. Credo che questa chiamata, così come la nomina dell’ambasciatore dell’Ucraina in Cina, darà un forte impulso allo sviluppo delle nostre relazioni bilaterali”.
A seguito della telefonata tra Xi e Zelensky quest’ultimo ha nominato un nuovo ambasciatore in Cina ovvero Pavlo Riabikin.
La prima chiamata tra Zelensky e Xi Jinping si è concentrata sulla cooperazione economica e commerciale tra Ucrainae Cina, ma Mosca ha criticato il fatto che Kiev, invece di discutere la situazione in Donbass e il conflitto con la Russia, abbia ignorato il problema e abbia invece cercato diminare qualsiasi tentativo di pace. Mosca ha anche espresso la propria delusione per il fatto che la Cina non si sia espressa in difesa della Russia nel conflitto con l’Ucraina. Nonostante la posizione ucraina, la Cina sembra aver deciso di rimanere al di fuori della questione, presentandosi come una parte neutrale, ma senza prendere una posizione ufficiale sulle azioni della Russia.
Il ministero degli esteri russo ha precisato anche che: “Le autorità ucraine e i loro assistenti occidentali hanno già dimostrato la loro capacità di rovinare qualsiasi iniziativa di pace”.
Mosca ha sottolineato poi: “la disponibilità della parte cinese a compiere sforzi per stabilire un processo di negoziazione. Pechino ha proposto una vaga soluzione politica al conflitto che include un appello al dialogo e al rispetto della sovranità territoriale di tutti i paesi. Vediamo un’ampia consonanza nel nostro approccio e nelle disposizioni contenute nel documento pubblicato dalla Cina”.
Le autorità statunitensi hanno accolto con favore la notizia della telefonata intercorsa tra Jinping e Zelensky precisando di aver spesso spinto perché ciò accadesse e che potrebbe rappresentare, nonostante le difficoltà che non vengono sminuite, un punto di svolta per cercare di andare nella giusta direzione all’unanimità.
Emerge una notizia che, nonostante non rientri all’interno delle azioni attuate riguardo il conflitto tra Russia e Ucraina parla della città di Sosva, una delle cinque città russe della regione degli Urali che è stata colpita da un incendio distruttivo che ha fino ad ora devastato 200 edifici di cui 140 abitazioni civili.
Soltanto nella zona di Sverdlovsk, dove risiedono 7.000 abitanti circa e dove hanno sede aziende del settore agricolo e la devastazione a cancellato anni di fatica e di lavoro intenso. Nel rogo ha perso la vita una persona e altre sono rimaste ferite e 700 persone sono attualmente sfollate. L’incendio sembra sia stato causato dalla combustione di legname e segatura.
Emerge invece un’altra notizia che rivela il ferimento di un giornalista italiano che si trova in Ucraina come corrispondente del giornale La Repubblica.
Il ministro degli Esteri Tajani ha confermato la notizia tramite un messaggio condiviso su Twitter che riporta: “ Zunino giornalista di Repubblica, rimasto ferito durante l’attacco di un drone a Kherson, sta bene ed è seguito dalla nostra Ambasciata a Kiev. Sono insieme al Ministro Kuleba che mi ha assicurato la collaborazione delle autorità ucraine. Ho espresso solidarietà al direttore Molinari”.
Repubblica invece ha confermato la notizia sul proprio sito riportando queste parole: “Il nostro inviato Corrado Zunino è stato ferito oggi alle porte di Kherson dopo che l’auto su cui viaggiava con il suo fixer è stata colpita. Corrado è stato assistito e ricoverato all’ospedale civile di Kherson, per una ferita alla spalla. Non si hanno notizie al momento sulla sorte del suo collaboratore”. E’ quanto si legge sul sito di Repubblica”.
Si apprende inoltre che un velivolo militare russo sia schiantato nella regione di Murmansk situata nella nella zona nord dopo aver preso fuoco e la notizia è stata rilasciata dall’agenzia di stampa Tass. Stando alle prime informazioni emerse l’aereo militare delle truppe di Mosca sarebbe caduto in un lago.
Le truppe russe hanno completato l’addestramento dei militari bielorussi che sono stati addestrati all’utilizzo dei mezzi Iskander-M armati con testate nucleari tattiche. La notizia è stata condivisa dal ministero della difesa di Mosca.
È emerso inoltre che i risultati sono stati ritenuti positivi e proficui e ancora meglio di ciò che si poteva sperare di ottenere in questo lasso di tempo. I merito è stato pubblicato anche un video che mostra una sessione di allenamento in un poligono gestita dai russi situato a sud della Bielorussia.
L’addestramento era iniziato in terra bielorussa il 3 aprile dopo l’annuncio di Putin che ha suscitato clamore e timore internazionale in merito all’utilizzo del nucleare all’interno del conflitto in Ucraina.
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