Una situazione che sta, piano piano, migliorando quella in Emilia Romagna. Si cerca di ripartire anche e soprattutto in vista della stagione balneare alle porte. Ma l’alluvione non ha risparmiato, a quanto pare, neanche la riviera.
Secondo le analisi fatte dall’Agenzia regionale per l’ambiente dell’Emilia-Romagna, ci sono 19 punti sotto controllo nella parte settentrionale della costa.
La stagione balneare sta per partire, ma in Emilia Romagna c’è qualcosa che la rallenta. L’alluvione che ha colpito la regione, in particolare le zone interne e parte di quelle sulla costa, sta “scaricando” le sue conseguenze anche sulla riviera, uno dei principali punti economici della regione stessa.
L’Agenzia regionale per l’ambiente ha iniziato i controlli, in particolare, relativi alle acque e a ciò che si è riversato in mare dopo le varie frane e i vari allagamenti che si sono avuti e, al momento, a quanto pare, la stagione balneare può partire, senza ulteriori controlli, solo sulla costa riminese, dove non sono state riscontrate delle anomalie.
Ma, nella parte settentrionale della costa, romagnola, sono 19 su 98 i punti dove i valori delle acque e non solo risultano alterati, facendo così scattare il divieto di balneazione. Le maggiori problematiche le si ritrovano sul litorale ravennate: la ragione è legata all’arrivo dell’acqua esondata in mare e, proprio lungo la costa in provincia di Ravenna, sfociano alcuni dei fiumi che sono esondati.
Un evento che era già successo in precedenza, ma mai di questa portata. Dall’agenzia regionale sperano si tratti di una situazione che si risolverà nel più breve tempo possibile, per far rientrare così i livelli di allarme. Ma, come dicevamo, al momento la stagione balneare può partire, senza ulteriori controlli (poiché non sono state registrate anomalie nei valori) solo sulle coste di Rimini.
Se sulla costa si riscontrano questi problemi, la situazione non va meglio nelle aree interne colpite dall’alluvione. Si continua a spalare fango, a liberare case e strade per permettere un ritorno alla normalità. Ma il caso più importante resta, comunque, il comune di Conselice, in provincia di Ravenna, dove è scattata anche un’allerta sanitaria perché non si riesce ancora e con facilità a liberare il paese dalle acque reflue.
Fortunatamente, il livello di allerta continua a calare e sono già partite le procedure per far arrivare i primi fondi per le famiglie che hanno subito danni. La ricognizione dei danni, invece, partirà nei prossimi giorni: un’operazione che si preannuncia non semplice. Gravissimi sono stati i danni al settore agricolo poiché l’alluvione è arrivata nel momento clou della maturazione della frutta, mandando così all’aria ettari di colture.
Una situazione non semplice ma che, piano piano, si sta cercando di far ripartire.
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