È trascorso un anno esatto dal decesso di Paolo Calissano, noto attore di 54 anni, trovato morto nel suo appartamento romano il 29 dicembre 2021. Per gli inquirenti sarebbe stato ucciso da una intossicazione di farmaci antidepressivi. I familiari, in questi 12 mesi, hanno presentato due diversi esposti contro Matteo Minna, avvocato e amministratore di sostegno da ben 15 anni.
Secondo i familiari della vittima, ci sarebbero dei prelievi sospetti dal suo conto prima della morte, una somma che ammonterebbe circa a 70mila euro.
Vogliono vederci chiaro e fare luce sulla morte improvvisa di Paolo Calissano. Le persone vicine al noto attore scomparso all’età di 54 anni, hanno trovato strani e anomali dei bonifici partiti dal conto personale di Calissano e destinati a Matteo Minna, storico legale e amministratore di sostegno di uno dei protagonisti della soap opera Vivere.
La procura, pertanto, ha aperto una inchiesta, per cercare di capire, le reali motivazioni dello spostamento di circa 70 mila euro. I familiari di Calissano hanno presentato due esposti, i quali ipotizzano contro Matteo Minna i reati di peculato e di circonvenzione d’incapace.
“rispetto a qualsiasi accusa mi difenderò nelle sede opportune”.
Queste sono state le dichiarazioni del legale storico di Calissano, suo avvocato per ben 15 anni.
Sono trascorsi 13 mesi da quel 29 dicembre, giorno della dipartita di Paolo Calissano, trovato morto nel suo appartamento alla Balduina, un quartiere di Roma, per un’intossicazione da farmaci antidepressivi.
In questo lasso di tempo sono state fatte diverse ricostruzioni per fare chiarezza riguardo questa morte improvvisa. Matteo Minna, legale di Calissano dal 2006, è finito nel registro degli indagati perché sono stati presentati due esposti contro di lui circa dei versamenti sospetti fatti nel suo conto prima del 29 dicembre 2021.
“Quella sera Paolo accettò il rischio di morire, molto probabilmente. Quell’indagine ha fatto un pezzo di strada, ma nel frattempo ne sono state aperte altre presso altre Procure”.
Queste sono state le parole dichiarate da Roberto Calissano, fratello dell’attore, il quale ha spiegato che oltre all’inchiesta aperta nella procura di Roma, ci sarebbe anche quella avviata a Genova; accertamenti inerenti da un punto di vista economico-finanziario circa il ruolo dell’attore all’interno di alcune società.
Non solo avvocato ma anche amministratore di sostegno. Due ruoli in uno per Matteo Minna che dal 2006 assisteva l’attore Paolo Calissano, trovato morto nella sua abitazione il 29 dicembre 2021.
Per ben 15 anni ha assistito uno dei volti noti del piccolo schermo, diventato celebre per essere stato il protagonista di fiction di successo come Vivere o la Dottoressa Giò. Una carriera, quella di Calissano, compromessa nel 2005, quando è stata trovata morta per motivi di droga, nel suo appartamento genovese, la sua amica Ana Lucia Bandeira Bezzerra.
A seguito di queste vicende giudiziarie, il tribunale di Genova aveva stabilito di assegnare un amministratore di sostegno a Calissano. Da qui sono iniziati i rapporti con Matteo Minna, fino al giorno della morte dell’attore.
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