I fratelli di Valentina Boscaro chiamano la famiglia Caruso: “Anche noi soffriamo”

In merito all’omicidio di Mattia Caruso sono molti i dubbi da sciogliere ma sembra che Valentina Boscaro sia la killer. Ora parlano i suoi familiari.

Valentina e Mattia
Valentina e Mattia – Nanopress.it

I fratelli hanno telefonato alla famiglia del giovane stringendosi al loro dolore e dissociandosi dal comportamento della ragazza.

L’omicidio di Mattia Caruso

Il 25 settembre Valentina Boscaro uccisa il fidanzato Mattia Caruso per ribellarsi a una storia che ormai non la faceva più felice, anche perché lei era vittima di maltrattamenti da parte del 30enne.

Questa la trama di un terribile omicidio che fin dalle prime battute non è stato raccontato con chiarezza. La ragazza infatti non ha confessato da subito ma ha riferito di aver trovato Mattia morto per una coltellata al cuore e di non sapere chi fossero i responsabili.

Era il 25 settembre quando i due avevano passato la serata in un locale di Abano Terme. La ragazza raccontò agli inquirenti che quando tornarono verso la macchina nel parcheggio per rincasare, Mattia si allontanò mentre lei lo aspettò in auto.

Poco dopo, non vedendolo tornare lo cerò e lo trovò agonizzante a terra colpito da una coltellata al cuore. Con le poche forze che gli rimanevano si mise alla guida per dirigersi verso l’ospedale più vicino ma le sue condizioni erano troppo gravi.

Coltello
Coltello – Nanopress.it

Così la corsa terminò molto prima e Mattia fermò quella vettura mentre la fidanzata chiamava i soccorsi che arrivarono insieme ai Carabinieri.

Valentina era seduta a terra poco distante dall’auto dove Mattia era ancora al posto di guida, ormai in condizioni pessime. Ci furono diversi tentativi di salvargli la vita ma non servirono a nulla, il 30enne con la passione del pugilato morirà pochi minuti dopo.

Da qui cominciano le bugie di Valentina, che fu la prima ad essere presa di mira dagli inquirenti. La prima versione della ragazza, sottoposta a fermo il 29 settembre, fu quella in cui Mattia era stato ucciso da un uomo incappucciato dopo un litigio.

Riferì di non sapere chi fosse questa persona e le motivazioni del gesto, in seguito però cambiò le sue parole e confessò di essere stata lei.

La verità è emersa pian piano e finalmente sono emersi tutti i pezzi di questo intricato puzzle.

La storia fra i due era molto altalenante e, stando a quello che dice Valentina, in diverse situazioni lui era molto violento e l’aggrediva verbalmente e fisicamente. Quella sera avevano litigato perché lui aveva fatto uso di droga e da lì la situazione è degenerata e lei lo ha colpito al cuore con un coltello che aveva con sé per motivi di difesa personale.

La vicinanza della famiglia di Valentina

Al momento la giovane è agli arresti domiciliari con l’accusa di omicidio e a differenza di ciò che ha affermato, altre persone sostengono invece che sia proprio lei quella ad essere violenta nella relazione.

Comunque, la 31enne è accusata di omicidio volontario con l’aggravante della relazione affettiva e ora è in attesa della condanna.

Valentina ha anche un bimba avuta da una precedente relazione e ora questa si trova a Rieti poiché è andata a vivere con il padre.

Gli inquirenti continuano a indagare sulle dinamiche dell’omicidio e si teme che la Boscaro non abbia confessato tutto e possa aver mentito una seconda volta.

Questo è quello che sostengono in particolare i familiari di Mattia, che insieme a moltissimi amici e conoscenti del giovane, gli hanno dato l’ultimo saluto nella chiesa della Mandriola, gremita di persone per i funerali.

Il giorno successivo i fratelli della Boscaro hanno telefonato alla famiglia di Mattia esprimendo la loro vicinanza e affermando che non c’entrano nulla con tutto ciò e stanno soffrendo anche loro.

Melinda Caruso, sorella di Mattia, è rimasta piacevolmente colpita dal gesto e non si sente di condannare la famiglia di Valentina

“non so se sia peggio avere un fratello morto o una sorella assassina. non è colpa loro e credo che stiano soffrendo molto come noi”.

Ora le forze dell’ordine si concentrano sui telefoni dei ragazzi per seguire la pista dei presunti maltrattamenti.

 

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