I giovani che vivono negli Stati Uniti d’America muoiono di più che nel dopoguerra. Le cause dei decessi sono spesso riconducibili a droga, alcol, depressione e armi. Ad essere coinvolti sono i ragazzi nella fascia di età tra 1 e i 19 anni.
Secondo gli ultimi dati raccolti negli ultimi tre anni sono morti il 10,7% in più di giovani rispetto agli anni precedenti, colpa anche del Covid che non ha causato la morte come malattia ma che ha inciso significativamente sulla vita di ognuno di noi portando non pochi effetti collaterali.
I giovani americani muoiono sempre più frequentemente
Secondo i dati recentemente raccolti i giovani americani, rientranti nella fascia di età tra 1 anno e 19 anni, muoiono sempre più frequentemente. Spesso le cause della morte sono riconducibili a suicidi, overdose, incidenti in auto, armi.
Il tasso di mortalità è cresciuto notevolmente andando a conquistare il record del più alto tasso riscontrato negli ultimi 15 anni. Tra il 2019 e il 2020 infatti è cresciuto di un 10,7%.
A dare una spinta al tasso di mortalità è stato anche il Covid che tra i giovani non ha causato moltissime vittime ma si è reso responsabile dell’aumento di ansia e depressione soprattutto nelle fasce dei più giovani contribuendo così a molte morti.
Tra le cause della morte primarie c’è sicuramente le armi da fuoco che rappresentano un pericolo su tutto il territorio americano, ma anche l’abuso di stupefacenti che causa spesso overdose, la guida pericolosa che crea incidenti mortali e il suicidio dovuto sempre a ansia e depressione.
Secondo lo studio condotto dal Center on Society and Health che si trova nella Virginia Commonwealth University e che è stato diretto da Steven Woolf, e poi riportato sul Wall Street Journal su 100 mila giovani con un’età compresa tra 1 e 19 anni sono morti in 75 nel 2021, mentre nel 2020 erano solo 50 e nel 2019 ne erano solo 25.
Il problema dell’alta mortalità dei giovani non è legato unicamente agli USA, infatti sempre da questa ricerca emerge che anche in altri Paesi nel mondo è aumentato il tasso di mortalità giovanile seppur con dati meno forti.
Gli altri Paesi interessati da questo aumento sono Canada, Germani, Regno Unito e Norvegia.
Le cause dei decessi in USA
In America il tasso dei suicidi nell’età compresa tra i 10 anni e i 19 anni è iniziato ad aumentare nel 2007, mentre il tasso di omicidio sempre nella stessa fascia di età è iniziato a crescere nel 2013.
Per molto tempo questi dati sono rimasti inascoltati perché negli anni successivi e in larga scala il numero di morti nell’età giovanile è andato invece a diminuire grazie al progresso della scienza e della tecnologia.
Queste ultime due anni portato nuovi strumenti con cui evitare la maggior parte delle morti ad esempio quelle stradali o da malattie infettive a causa di virus letali, oppure incidenti in acqua o in strada.
Con l’inizio della pandemia però le morti per suicidio e omicidio sono cresciute vertiginosamente e spesso sono state dovute anche all’eccessivo uso di droga che ha portato all’overdose e agli incidenti stradali a causa di guida pericolosa.
Le armi però hanno mantenuto il loro primato e risultano ancora essere la prima causa di morte tra i giovanissimi americani, spesso utilizzate nei suicidi ma purtroppo molte volte utilizzate anche per le stragi all’interno delle scuole.
A confermare tale dato c’è l’aumento vertiginoso di acquisto di armi da parte dei liberi cittadini e la crescente sfiducia nei confronti della polizia, che più volte si è resa protagonista di atti di violenza di alto profilo come l’omicidio di George Floyd.
Oggi gli adolescenti americani possono costruire le loro armi da soli acquistando le varie parti online oppure realizzandole con le stampanti 3D.
Il Covid in America è diventato la terza causa di morte ma non perché abbia inciso il virus, come abbiamo visto infatti la mortalità dei giovani a causa del Covid non è mai stata elevata, ma perché ha cambiato le vite di ognuno di noi.
A causa del Covid e della chiusura delle scuole, delle attività sportive, di quelle giovanili e le varie limitazioni imposte alla socializzazione hanno aggravato la salute mentale dei giovani che si sono scontrati con sentimenti quali solitudine e tristezza, che hanno poi portato alla depressione e in alcuni casi al suicidio.
Altro dato importante e significativo è la crescita di domanda per i servizi psichiatrici e di consulenza psicologica che è cresciuta vertiginosamente e a cui purtroppo non si è in grado di rispondere. Ciò lascia tanti giovani pazienti da soli a confrontarsi con la loro salute mentale.
Altro grande problema che porta alla morte dei giovani sono gli incidenti mortali che sono legati ai trasporti.
Durante la pandemia le auto in circolazione erano davvero ridotte questo ha portato la popolazione ad assumere una guida più aggressiva e spericolata, di conseguenza sono cresciuti gli incidenti stradali.
Molte persone sono state accusate di guida in stato di ebbrezza, e tanti sono i morti stradali causati proprio dall’abuso di alcool. Secondo lo studio però ora che è terminata la pandemia non ci sarà un’inversione della rotta, anzi i dati ormai resteranno stabili o cresceranno.
Questo perché la salute mentale dei giovani non può essere assistita nel modo più corretto e non si può rispondere alla grande domande che si è registrata negli Stati Uniti, inoltre il problema della facile reperibilità delle armi non è risolto quindi i giovani continuano ad essere in pericolo.